Il presidente della Provincia replica agli ambientalisti che hanno parlato di opera inutile per via del nuovo tracciato tutto nell’entroterra, da Lesina alla BAT. “Ci sono vincoli insuperabili, non era possibile un tracciato della ciclovia adriatica lungo il periplo del Gargano”.
Il presidente della Provincia di Foggia, Giuseppe Nobiletti, replica seccamente alla delusione espressa, giorni fa, dagli ambientalisti Vincenzo Rizzi e Maurizio Marrese, come pure dal referente di Europa Verde Alfredo De Luca, consigliere comunale delegato a Manfredonia.
Un progetto mastodontico, che coinvolge nella propria interezza le regioni Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia, per realizzare un itinerario che parte da Chioggia, in provincia di Venezia, fino ad arrivare al Salente, nel Tacco d’Italia. Il tratto in Capitanata era previsto per ben 352 km da Chieuti-Lesina fino a Margherita di Savoia.
A luglio scorso ci fu l’avvio del cantiere del tratto Lesina-Manfredonia, alla presenza dell’assessora regionale Debora Ciliento. Un progetto del valore complessivo di 22.455.194,89 euro, di cui 18.942.982,46 euro a valere sui fondi del PNRR, 3.512.212,43 euro finanziati con fondi statali e ulteriori 1.894.298,25 euro derivanti dai fondi FOI (Opere indifferibili). Beneficiaria dei finanziamenti è la Regione Puglia, soggetto attuatore la Provincia di Foggia.
La ciclovia adriatica è inserita nel Sistema nazionale delle ciclovie turistiche, introdotto con Legge n. 208/2015, ed è tra le più lunghe ciclovie nazionali in quanto collega Trieste a Santa Maria di Leuca. E’ inoltre parte della Rete Ciclabile Nazionale Bìcitalia e rappresenta iI percorso n. 6 per cicloturisti. L’Unione Europea, con i fondi Next Generation EU nell’ambito del PNRR, ha finanziato la “Ciclovia Turistica Nazionale Adriatica Percorso Chioggia (Venezia) – Gargano Tratti nel territorio della Regione Puglia, Provincia di Foggia. Asse Lesina-Manfredonia”.
Un percorso che si sviluppa per circa 80 km, attraversando i territori di otto Comuni della Provincia di Foggia (Lesina, Poggio Imperiale, Apricena, San Severo, Rignano Garganico, San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo e Manfredonia).
Ma il progetto definitivo presenta un tracciato che esclude completamente l’intero Gargano costiero, ovvero le zone che sono già oggi meta di cicloturisti di ogni provenienza.
“Non solo l’intera Riviera sud ma tutta la costa garganica, da nord dopo Lesina fino a Manfredonia viene bypassata”, era stato la scorsa settimana il commento di Vincenzo Rizzi. “Significa che, ad esempio, la ciclovia passerà alle spalle dell’Oasi Lago Salso, in zone degradate in cui non c’è niente, anziché attraversare le aree costiere che già sono frequentate da molti cicloturisti, italiani ma soprattutto stranieri, che spesso rischiano a livello di sicurezza.
Il nuovo tracciato taglia lungo il Tavoliere, nell’entroterra, passando per una parte meno attrattiva. Il risultato è che questa opera non viene pensata per quello che dovrebbe essere, ovvero un potenziale volano di sviluppo e turismo.
Questo è assurdo”, aveva stigmatizzato Rizzi, referente del CSN onlus e gestore dell’Oasi Laguna dei re. “Credo che l’esclusione di fatto dell’intero Gargano possa esser messo in relazione col sogno di molti amministratori locali di veder completata la superstrada, la SSV Gargano. Quanto a Manfredonia, il neo sindaco Domenico la Marca dovrebbe incavolarsi parecchio…Il danno è rilevante perché il Golfo è tagliato completamente fuori”, la sua conclusione,
“Ci sono dei vincoli, non era possibile un diverso tracciato e Rizzi dovrebbe saperlo bene, visto che siede nel comitato provinciale VIA”, afferma Nobiletti, sindaco di Vieste. “Il periplo del Gargano è stato precluso proprio dalla presenza di elevati vincoli ambientali del Parco nazionale del Gargano e vincoli connessi alla Soprintendenza, senza contare che avrebbe avuto un costo enorme. In verità c’era già dall’inizio l’ipotesi di un percorso alternativo, quello ora definitivo. Ribadisco che si tratta di vincoli ed ostacoli insuperabili. Solo per fare un esempio, nel tratto di strada tra Mattinata e Vieste è impossibile allargare la strada provinciale per realizzare la ciclovia.
E smentisco in maniera categorica che c’entri l’idea di completare la superstrada del Gargano”, continua Nobiletti.
Quanto sarà utile il nuovo tracciato?
“Per me l’opera avrà comunque una propria utilità, pur perdendo un pezzo molto suggestivo quale la zona costiera. Lì i cicloturisti andranno ugualmente. La ciclovia adriatica resta un’opera fondamentale, nonostante l’esclusione del Gargano costiero rappresenti ovviamente una rinuncia importante. Comunque, restano attraversate dal nuovo tracciato parti del Gargano dell’entroterra, come Rignano, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, una parte di Manfredonia. E’ un’altra parte del Gargano da scoprire”.
Un’altra lagnanza riguarda l’esclusione delle zone umide della Riviera sud di Manfredonia, come l’Oasi Laguna del re e l’Oasi Lago Salso. “Rizzi egli altri ambientalisti intervenuti sanno benissimo che nelle zone delle Oasi era impossibile realizzare la ciclovia adriatica, proprio per via dei vincoli esistenti”, ribatte Nobiletti. “Lo dice uno come me che è da sempre dell’idea che bisognerebbe allentare i vincoli sul Gargano quando si tratta di un’opera strategica come questa, anche perché con le nuove tecniche di progettazione e con le compensazioni sì può limitare parecchio l’impatto sul territorio. Ma davvero non c’era la possibilità di fare diversamente il tracciato della ciclovia adriatica”
l’attacco