Dagli elogi a Nicola Gatta al passaggio nel gruppo dell’attuale presidente, trasformismi e vicende politiche del consigliere comunale di San Nicandro.
Il consigliere comunale e provinciale di San Nicandro Garganico Antonio Zuccaro è il nuovo ingresso nella rete di Giuseppe Nobiletti, che sta portando avanti da tempo la propria “campagna acquisti” a Palazzo Dogana.
“Con grande orgoglio, quest’oggi ho deciso di aderire al movimento La Provincia Seì Tu, guidato dal presidente della Provincia dì Foggia Giuseppe Nobiletti, ha annunciato Zuccaro. “Concretizzando l’entusiasmo e il successo riscosso alle recenti elezioni provinciali, è emersa con forza la necessità di un cambio di passo nel nostro territorio, e credo fortemente che questa iniziativa rappresenti una risposta concreta a tale esigenza.
Il movimento La Provincia Sei Tu incarna i valori di trasparenza, inclusione e attenzione ai bisogni dei cittadini, valori che da sempre sostengo e promuovo nel mio operato politico, e sono convinto che costituirà una grande opportunità per il nostro territorio, per creare una governance più attenta e partecipativa”, ha aggiunto Zuccaro.
“Nel prossimo consiglio comunale comunicherò la mia adesione ufficiale al movimento, con la responsabilità e il dovere di sempre, di ascolto e accoglimento delle istanze dei miei concittadini, per la costruzione di un progetto che ci rappresenti tutti e ci proietti verso un futuro migliore”, ha concluso.
Zuccaro è consigliere provinciale dal 2019. È un politico di grande esperienza, anche grazie alla lunga militanza nel partito democristiano Unione di Centro e alla carriera da consigliere comunale a San Nicandro Garganico, iniziata nel 2010. Nel 2021, alle ultime amministrative, Zuccaro fu eletto nelle file dell’opposizione, con 261 voti, a sostegno del candidato sindaco di centrodestra Vincenzo Marinacci, arrivato dietro all’attuale primo cittadino di centrosinistra Matteo Vocale e davanti al centrista Antonio Berardi.
Il profilo del personaggio che ne viene fuori parlando con chi lo conosce è quello di un audace trasformista, capace di passare nel giro di poco tempo dagli elogi all’allora presidente provinciale e Sindaco di Candela Nicola Gatta e agli esponenti locali e nazionali del partito democristiano di cui faceva parte fino all’adesione entusiastica al nuovo gruppo consiliare del suo diretto sfidante, l’attuale presidente della Provincia di Foggia e primo cittadino viestano Nobiletti. L’adesione di Zuccaro si inserirebbe, però, in un più ampio disegno politico di quest’ultimo, che punterebbe a candidarsi alle prossime elezioni regionali del 2025, in totale rottura con l’ex amico e dominus del Partito Democratico Raffaele Piemontese.
Già diversi mesi fa l’Attacco scrisse come fosse sempre più evidente, dopo l’insediamento a Palazzo Dogana a gennaio 2023, la costruzione da parte dell’avvocato di una propria rete che vada ben oltre i confini della capitale pugliese delle vacanze.
Un lavoro intelligente e accurato, che punta da un lato sul civismo, in posizione alternativa al PD. Per quanto sempre nello stesso campo, e dall’altro su un’efficace e capillare strategia comunicativa. L’emersione di una personalità politica che appare sempre più come un contraltare al dominus Pd e vicepresidente regionale Raffaele Piemontese non sfuggiva del resto a nessuno.
Nobiletti, infatti, sin dal primo mandato sindacale, iniziato nel 2016, fece capire di collocarsi nell’alveo piemontesiano ma senza mai accettare la sollecitazione a diventare uno del PD. Una mossa azzeccatissima, che gli ha permesso dì aggregare intorno a sé anche chi non si riconosce nei dem e che non lo ha reso fagocitabile da parte del vice di Emiliano.
Nonostante questo rifiuto, che ha mantenuto l’amministrazione comunale viestana sempre civica da allora, Nobiletti e Piemontese per anni sono andati d’amore e d’accordo. Le cose sono cambiate dopo che il PD, insieme ai civici emilianisti e al M5S, hanno reso possibile la sua elezione a presidente della Provincia. Da quel momento l’autonomia di Nobiletti si è fatta man mano maggiore.
I primi segnali di screzi nel rapporto con Piemontese si sono palesati in superficie a marzo scorso, col disappunto chiaro del montanaro rispetto a una personalità autorevole e sempre più sfuggente dalla sua orbita. Ma non era tutto. Ci sono anche stati scontri su alcune questioni legate alla gestione dì Palazzo Dogana, la lite con la piemontesiana ex vice-sindaca Rossella Falcone, la rivendicazione dei 1.170 voti portati in dote all’europarlamentare Antonio Decaro, fino alla rottura definitiva con Piemontese e coi dem quando lo scorso anno volle presentare alle elezioni provinciali la propria lista civica La Provincia sei tu, anziché convergere nella lista unica col Pd e col resto del centrosinistra.
l’attacco