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LA FAMIGLIA OLITA A VICO DEL GARGANO

Mobilità residenziale nel Regno di Napoli – La Famiglia Olita a Vico del Gargano

Come in molte società pre-moderne, i giovani sperimentavano una volta almeno nella vita, il cambio di residenza sotto forma di allontanamento dalla casa dei genitori, per stabilirsi in quella del coniuge, ovunque essa si trovasse nel villaggio vicino, in altre città o regione, quando non addirittura in altro regno. Non erano sporadici i casi in cui l’intero nucleo familiare si spostava da una città all’altra per motivi economici o perché legato alla professione del capo famiglia. La nuova sistemazione familiare, quando era economicamente favorevole, poteva anche generare un flusso migratorio più rilevante, di parenti o amici verso questa nuova terra.

Il monumentale patrimonio archivistico della Chiesa Madre, rivela segreti nascosti sulla storia della nostra Città e sulle famiglie che in essa hanno abitato. In questa breve nota, che anticipa un lavoro più complesso, parleremo della famiglia Olita.

 I Libri di Battesimo e il Liber Coniugatorun (1791-1816) ci svelano la provenienza della famiglia Olita tra la fine del XVIII secolo e primi dell’800 a Vico del Gargano.

La nota del Registro di Battesimo dell’anno 1805, ff. 861v -862r riporta notizie sulla famiglia Olita:

Nell’anno milleottocento e cinque a venti febraro giorno di mercoledì io qui sottoscritto Economo Curato ho battezzato un infante figlio delli coniugi Vincenzo Olita, e Arcangela Tatoli della Terra di Vignola, nato a dicinove detto ad ore ventidue, ed ho posto il nome Francesco Paolo. Lì padrini sono stati Oratiantonio e Girolama figli di Ambrosio Sacaramuzzo e Lucrezia di Maio di questa Terra. In Fede don Troiano Maselli.

Nell’anno milleottocento e cinque a venti febraro giorno di mercoledì io quì sottoscritto Economo Curato ho battezzato un’infanta figlia delli coniugi Vincenzo Olita, ed Arcangela Tatoli della Terra di Vignola, nata all’istesso giorno ed ora, ed ho posto il nome Margarita. Lì padrini sono stati l’istessi Oratiantonio e Girolama Sacaramuzzo. In fede don Troiano Maselli.

Lo Stato delle Anime del 1812, in recinto di San Marco riporta.

Vincenzo Olito figlio del fu Nicola di anni 50 coniugato, con Arcangela Tatola figlia di Gaetano e Maria di Lucia di anni 50, di professione Pannacciaro. I figli Giuseppe, di anni 16, Marco di anni 14, Caterina di anni 12 Francesco Paolo di anni 7. Non è annotata, forse morta prematuramente Margherita gemella di Francesco Paolo.

Il figlio maggiore Nicola Maria, di anni 22, professione Pannacciaro anche lui, è coniugato con Grazia di Lalla figlia di Orazio e Rosa Giannuzzi di anni 18, la figlia Arcangela di 3 anni

Lo Stato delle Anime del 1826 in Borgo Nuovo f. 251 riporta.

Nicola Maria Olita figlio del fu Vincenzo e Arcangela Tatoli di anni 36 coniugato con Grazia di Lalla, del fu Orazio e Rosa Giannuzzi di anni 34 con i risettivi sei figli.

Giusepe Olita, fratello di anni 26 con la moglie Giovanna Maria Cilenti di anni 22

Di Nicola Maria Olita a foglio 429 del Libro Coniugartorum 1791-1816 si legge la nota dell’atto matrimonio celebrato il 24 diembre 1808 fra Il zito Nicola Maria Olita di Vignola figlio di Vincenzo e Arcangela Tatula e la Zitella Grazia Maria figlia del fu Orazio di Lallo e Rosa Giannuzzi. Il Matrimonio fu celebrato dal sacerdote don Bartolomeo del Conte nella chiesa di S. Marco. Testimoni Michele fratello della sposa Grazia Maria di Lallo e Giuseppe Zaffarano.

La famiglia Olita era originaria di Vignola (fino al 1863), in seguito Pignola di Basilicata, odierna Pignola in provincia di Potenza. Le notizie che si rintracciano indicano, riportano i componenti della famiglia Olita come rinomati fonditori di campane fin dal XVIII secolo. Sul campanile dell’antica cattedrale di Siponto si trova collocata una campana dedicata all’Immacolata Concezione eseguita dal maestro campanaro Ferdinando Olita di Vignola (Pignola) nell’anno 1828. Ferdinando Olita è stato esecutore di altre campane destinate alle chiese di Puglia e in Capitanata come le cattedrali di Foggia e Troia. Fra i bronzisti fonditori di campane troviamo attivi Olita Gerardo (sec. XVIII), Michele Olita nato nel 1756 da Geronimo anch’egli bronzista e Donato Antonio Olita (1820).

Le nostre fonti di ricerca, riportano, per Vincenzo e suo figlio maggiore una professione diversa dal ceppo più importante della famiglia Olita i cui membri erano rinomati fonditori di campane. Successi approfondimenti potranno confermare i legami dei nostri Olita con la terra d’origine.

nicola parisi