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NELLA TERRA DELLA 4° MAFIA MANCANO 150 POLIZIOTTI. LA DENUNCIA DEL SAP

“Siamo sempre meno, nulla è cam­biato; anzi la situazione è peggiorata. Tra questura; 4 commissariati di Cerignola, San Severo, Manfredonia e Lu­cera; Polstrada con sede centrale e distaccamenti; Polposta; Polfer; e auto­centro i poliziotti in servizio sono circa 660.

Dovrebbero essere almeno 850. Ep­pure in questa provincia terra di quarta mafia, che è la seconda per estensione in Italia e dove la Dia ha censito una tren­tina di clan; l’assegnazione di poliziotti è irrisoria, malgrado i numerosi pensio­namenti; non ci sono né rinforzi né turnover”. Giuseppe Vigilante, sostituto commissario per anni a capo della se­zione narcotici della squadra mobile, storico segretario provinciale del Sin­dacato autonomo di polizia, scuote la testa tra l’arrabbiato e lo sconfortato nel tornare a esaminare la vertenza sicu­rezza in Capitanata.

“Qui la situazione è sempre più de­licata e complicata” spiega e scrive in una lettera inviata anche al neo que­store Alfredo D’Agostino e al prefetto. “Eppure anche nell’ultima tornata di assegnazioni di personale, si è persa l’occasione a livello centrale per man­dare agenti che garantiscano il minimo sufficiente di persone per garantire i tanti servizi svolti dalla Polizia.

Come Sap continuiamo a chiedere più uomini e risposte a queste domande: come si a fronteggiare senza uomini, e pochi mezzi, l’emergenza mafiosa?

L’emergenza ghetti e Borgo Mezzanone?

L’emergenza aeroporto?

L’emergenza pronto soccor­so?

L’emergenza quartiere ferrovia?

L’emergenza zona movida?

Si parla di emergenze, ma la realtà è che sono si­tuazioni endemiche, talvolta incancre­nite. La mancanza di agenti impedisce in alcuni commissariati di avere una volante nell’arco delle 24 ore continua­tive; di non poter mettere pattuglie della Polstrada su una rete trafficata e che annualmente conta una cinquantina di incidenti con morti; di non poter certe volte garantire nemmeno i turni di ser­vizio presso Polfer, Polposta e autocen­tro. Servono almeno ulteriori 100 uni­tà”.

Il grido d’allarme non certo nuovo del sostituto commissario Vigilante segue quello di un mese fa; in occasione dell’in­sediamento del nuovo questore, il Sap gli scrisse una lettera aperta per lamen­tare “la mancanza di almeno 150 agenti”; denunciare “una pianta organica ferma al secolo scorso”; rimarcare “l’impossibilità di un adeguato servizio di con­trollo nei commissariati, veri e propri avamposti contro la criminalità”.

Se­condo il Sap si dovrebbero “diminuire i servizi, dando priorità solo a quelli con carattere d’urgenza; effettuare una tur­nazione equa di tutto il persone nei ser­vizi di ordine pubblico e vigilanza”. “Vi­sto che i servizi sono centuplicati” si chiudeva la lettera aperta al questore “a breve le uniche soluzioni saranno chiu­sura di uffici della Questura già in af­fanno, oppure chiedere l’intervento dell’esercito per dare una mano e con­correre nei troppi servizi esistenti”.