In merito all’articolo pubblicato dal Quotidiano l’Attacco il 12 novembre 2024, dal titolo: “NOBILETTI: ‘MIO PADRE SPINTO A TERRA E PRESO A PUGNI, DUE ANNI FA HO DISPOSTO UNA DEMOLIZIONE Al DANNI DEL FRATELLO DELL’AGGRESSORE”’, intendo smentire categoricamente le ricostruzioni riportate.
Per quanto riguarda i fatti, a detta di mio zio e di alcuni testimoni oculari, per l’ennesima volta il padre del sindaco Nobiletti ha offeso pubblicamente il suo onore e la sua reputazione. Quest’ultimo gli ha risposto a tono e questo ha portato a un confronto acceso tra i due, culminato poi in uno scontro fisico, non certamente provocato da mio zio.
Mio zio non lo ha spinto o buttato in terra, come invece scorrettamente riportato, bensì, durante l’alterco, uno degli amici del padre del sindaco, ha afferrato mio zio per le spalle, facendolo cadere. A quel punto, il padre del sindaco è finito addosso a mio zio, colpendolo al volto e provocandogli lesioni personali, non di poco conto tanto da dover ricorrere alle cure del Pronto Soccorso di Vieste.
Non capisco davvero perché il sindaco Nobiletti, si sia sentito colpito nella sua azione politica, poiché si tratta di una vicenda squisitamente personale, dovuta ad atteggiamenti poco consoni ed urbani da parte del padre che spesso, come è noto allo stesso sindaco Nobiletti, sfociano poi in non pochi diverbi anche con altri concittadini, e non solo con la mia famiglia. Saranno le sedi competenti a giudicare i fatti, vista l’esistenza di reciproche querele, lo sappiamo bene, ma i commenti che abbiamo letto in questa settimana, ci hanno profondamente feriti. Soprattutto mio padre, che si è trovato, suo malgrado, coinvolto ingiustamente in una vicenda in cui non c’entra nulla, in un momento in cui ha perfino gravi problemi di salute.
Non è la prima volta che il sindaco Nobiletti tenta di far passare il messaggio che la mia famiglia sia votata all’illegalità.
Lui stesso, qualche mese fa, ha aggredito verbalmente mio zio, dandogli del “delinquente” senza alcun motivo (a lui e alla mia famiglia) in pubblica piazza e davanti a numerosi testimoni, mentre mio zio era intento a prendere un caffè con degli amici in un bar. Anche per questo episodio è stata sporta formale querela e sono in corso delle indagini.
Trovo davvero triste che si sia volutamente strumentalizzata una questione ancora tutta da chiarire, per perseguire scopi e tornaconti evidentemente politici, accomunandola all’abbattimento dell’immobile abusivo o a presunte minacce, per ingigantire la notizia e farla rimbalzare agli onori delle cronache. Non si permetta più il sindaco Nobiletti di usare questioni familiari delicatissime che dovrebbero rimanere private, per denigrare pubblicamente me e la mia famiglia, soprattutto considerando che lui ben conosce l’impegno che abbiamo dimostrato in passato in nome della legalità e della giustizia, dopo la tragica morte di mio fratello, episodio che ci ha esposti a minacce di morte, ed anche questo, lui lo sa già da tempo. Motivo per cui, la sua uscita pubblica, ci ha lasciati attoniti e ci ha feriti ulteriormente nel nostro dolore.
Visto che a suo dire, il sindaco Nobiletti ha sempre agito per il ripristino della legalità, mi preoccuperei piuttosto delle sue vicende, che a dire di moltissimi concittadini, dimostrano come la sua amministrazione non sia stata e non è tutt’ora in alcun modo trasparente.
Come ben sa il Sindaco numerosi sono altri concittadini che hanno cause in corso contro il Comune di Vieste, in cui sono riportate vicende che lo riguardano personalmente e per cui credo che dovrebbe dare pubbliche spiegazioni.
In merito alle varie dichiarazioni dì solidarietà espresse al sindaco Nobiletti, mi preme ribadire che non siamo soliti usare “atteggiamenti di chi vuole o sa solo usare la violenza per imporre i propri personali interessi o la propria visione di parte”, come dichiarato per giunta dal Vescovo Franco Moscone. Sarebbe oltremodo stupido farlo, considerato che abbiamo procedimenti in corso contro il Comune di Vieste nelle sedi competenti, dove ci attendiamo che i fatti siano giudicati con imparzialità.
Ai politici che si sono preoccupati di intervenire immediatamente, senza conoscere i fatti nel dettaglio, dall’alto dei loro pulpiti e blasoni dì partito, invece, non ho niente da dire.
So benissimo che, in questi casi, tutto fa notizia e a tutti piace brillare di luce riflessa.
È il gioco della politica, un gioco a cui, io e la mia famiglia, non abbiamo intenzione dì sottostare.
Pertanto chiedo che il Quotidiano l’Attacco provveda immediatamente ad una rettifica ufficiale di quanto sin ora riportato in danno della nostra famiglia, riservandomi sin da ora di tutelare la reputazione mia e della mia famiglia nelle sedi opportune.
carmela pecorelli