“Il Governo ha presentato un emendamento al Decreto Legge Ambiente che sancisce il valore strategico nazionale dell’Acquedotto Pugliese, una delle infrastrutture idriche più importanti in Europa, con oltre 33.000 chilometri di rete e circa 4 milioni di utenti.
“L’intervento legislativo consente di risolvere le criticità costituzionali emerse nella normativa regionale, permettendo cos? alla Regione Puglia di cedere quote ai Comuni, garantendo loro il controllo analogo anche attraverso società partecipate. Questo approccio permette di individuare la soluzione più efficace per l’affidamento del servizio idrico integrato, assicurando una gestione ottimale.
“L’emendamento presentato dal Governo Meloni rappresenta una risposta concreta e responsabile alle problematiche normative sollevate, in linea con le disposizioni nazionali ed europee. Grazie a questa norma, la Regione Puglia potrà adeguare la propria legge regionale, eliminando i profili di illegittimità costituzionale.
“Questa vicenda sottolinea ancora una volta la differenza di approccio tra il governo di centrodestra e le amministrazioni di centrosinistra di livello nazionale e regionale. Mentre il centrosinistra ha spesso adottato visioni ideologiche e normative approssimative, rischiando ripetutamente l’incostituzionalità – come già accaduto nel 2012 – il centrodestra si è distinto per un atteggiamento pragmatico e orientato alla soluzione dei problemi.
“L’emendamento non solo tutela il carattere pubblico dell’Acquedotto Pugliese, ma assicura anche che la gestione dell’acqua rimanga nelle mani dei pugliesi. Il Governo di centrodestra, cos? come avvenne durante il governo Berlusconi, si impegna a garantire che l’Acquedotto Pugliese resti un bene dei pugliesi, preservando il controllo locale sull’infrastruttura e il servizio idrico integrato.”