Perché questa petizione è importante
Si chiama Sanità negata la neonata associazione che si prefigge l’obiettivo di rivendicare alcuni presidi della medicina di prossimità di cui al momento la città garganica è carente. E’ in corso una raccolta firme per chiedere la riattivazione del Pronto Soccorso, del laboratorio analisi e della radiologia.
E’ annosa la questione relativa alle criticità del servizio sanitario pubblico riscontrate a Vieste e nei Comuni considerati disagiati ed in generale periferici. Un tema ripreso di recente da una associazione del centro garganico di nuova istituzione che nel suo nome ha tutta la cogenza di una risposta istituzionale al malessere collettivo: La sanità negata. Animatore di questa iniziativa è il dottor Giovanni Denittis, ortopedico in pensione per quasi 40 anni in servizio presso Casa Sollievo della Sofferenza.
“La mia riflessione è scaturita da alcune esperienze personali – ha illustrato Denittis -. Già da quando ero in servizio mi rendevo conto che i pazienti si rivolgevano ad un grande ospedale come quello di San Giovanni Rotondo anche per patologie di lievissima entità che avrebbero potuto essere trattate in piccoli ambulatori. Ho avuto la conferma di una necessaria riorganizzazione del sistema allorquando mia madre ha avuto bisogno del soccorso 118. La prima ambulanza è arrivata da Peschici, con il solo soccorritore dopo 40 minuti. La seconda da Vico, dopo un’ora e con il solo infermiere a bordo che, giustamente, non si è potuto assumere la responsabilità di una decisone sul caso, in assenza del medico. Alla fine la paziente è stata trasportata a Casa Sollievo in elisoccorso. Penso che sia evidente a tutti che questo modus operandi non solo non è tempestivo ed efficace ma è anche oneroso. E alla base c’è la carenza di un servizio territoriale. A mio avviso tutta la serie di disagi che i viestani e tanti altri cittadini di periferia non dipende dalla mancanza di risorse economiche ma di organizzazione efficiente del sistema”.
Da qui parte l’impegno del medico, dapprima con la costituzione di un comitato di cittadini che poi ha assunto la forma di associazione e l’organizzazione di un incontro pubblico.
“Il 26 ottobre si è svolta nei locali della parrocchia San Giuseppe operaio una affollata e partecipata assemblea cittadina sulla sanità negata a Vieste. La sanità negata perché ogni giorno da parecchi anni manca tutto, non c’è nulla per essere curati. Durante l’incontro è stato messo in evidenza come Vieste nel passato, anche se poverissima, avesse avuto la capacità di organizzare strutture ospedaliere o lazzaretto per aiutare le persone sofferenti, a differenza degli anni più recenti in cui teoricamente più protetti dalla Costituzione e le leggi e per la maggiore ricchezza, non è stata creata alcuna struttura capace di tutelare e proteggere la nostra salute. Al contrario c’è stata una continua e costante negazione di questo diritto costituzionale. Negli ultimi decenni grazie alla sensibilità e alla perseveranza di volontari a Vieste è stato formato un gruppo per la donazione di sangue, importante per la collettività e l’ospedale di San Giovanni Rotondo. Ho voluto coinvolgere anche loro, la Fratres guidata da Mario Ragno, che ha fatto sì che Vieste fosse il Comune europeo con la migliore performance di donazioni di sangue. Ed è inaccettabile che in risposta Vieste non abbia il minimo dei servizi sanitari necessari. Ci è stato tolto il Pronto Soccorso con eliambulanza a diretta dipendenza ed è stato sostituito con un punto di primo intervento gestito dal 118 senza garanzia di presidio medico, che deve richiedere l’autorizzazione per potersi servire dell’elicottero di stanza presso l’eliporto di Foggia; c’è stata la chiusura del laboratorio di analisi oggetto, per la sua riqualifizazione, di un investimento corposo e sostanziale; è stata limitata l’utilizzazione, ormai parziale, del servizio di radiologia e vi è la mancanza dei più elementari materiali di consumo”.
Di conseguenza, fa notare il medico, i politraumi, le crisi cardiache, gli ictus e qualsiasi altra urgenza la cui soluzione dipende soprattutto dal tempo del trattamento, a Vieste hanno decisamente maggiore possibilità di una cattiva’evoluzione; questo perché la distanza temporale nelle migliori condizioni di traffico tra Vieste e Casa Sollievo della Sofferenza o il Policlinico di Foggia è di circa un’ora e mezza.
“I cittadini chiedono quindi un intervento risolutivo della situazione sanitaria a Vieste e non solo, anche in tutti i centri periferici della provincia che sono carenti dei servizi sanitari essenziali – incalza il medico -. È nostro diritto poter essere curati. L’assemblea ha affermato la necessità di richiedere che Vieste sia considerata zona disagiata perché la città è molto distante dai presidi di Pronto Soccorso degli ospedali; le strade e l’orografia del territorio in condizioni meteoclimatiche avverse rendono ancora più difficile l’arrivo in ospedale; Vieste ha un elevato numero di presenze turistiche, 200 mila persone ogni giorno si concentrano in città ed è comunque un centro abitato di circa 14 mila abitanti, Abbiamo quindi formato un’associazione di cittadini che dia continuità ai lavoro appena iniziato, tale associazione cercherà e svilupperà proposte realistiche per interloquire con tutti i responsabili regionali diretti ed indiretti. La volontà dei cittadini è di agire compatti, con serietà e senza strumentalizzazioni di parte, contro nessuno ma con tutti coloro che vogliono impegnarsi per far ottenere a Vieste quanto gli è dovuto per la sanità. Da parte nostra c’è la massima apertura, in particolare nei confronti dei giovani che vogliamo coinvolgere a 360 gradi nelle nostre attività”.
No quindi a qualunque tentativo della politica di dare etichette o connotazioni all’iniziativa. Per la quale tuttavia l’associazione chiede la collaborazione del Sindaco Giuseppe Nobiletti,come rappresentante dei cittadini presso le istituzioni. Con lui si sarebbe già avviata una prima interlocuzione.
“Se le risposte dovessero essere superficiali o negative le azioni saranno non violente ma determinate, al fine di sensibilizzare la politica regionale sulla importanza del rispetto dei diritti dei cittadini soprattutto nei territori periferici. Non è più possibile continuare ad essere colpevolmente abbandonati in un bene primario quale quello sanitario”, ha aggiunto Denittis.
Da qualche settimana è quindi in corso una raccolta firme per chiedere: “Un Pronto Soccorso efficace e funzionante con elisoccorso connesso, un laboratorio analisi, un servizio radiologico, un servizio sul territorio con motomedica o automedica. Siamo certi che questi servizi daranno risposte ai cittadini e contribuiranno a ridurre l’inappropriatezza degli accessi ai grandi ospedali, nei Pronto Soccorso dei quali sappiamo bene esserci un iperafflusso e conseguenti disagi che portano anche al riprovevole fenomeno delle aggressioni ai sanitari. Rafforzare la medicina di prossimità avvantaggerebbe tutti e ridurrebbe gli sprechi. Per dare più forza al nostro impegno chiediamo ai cittadini di partecipare alla prossima iniziativa pubblica che si terrà il prossimo 12 dicembre, con l’auspicio che Vieste possa diventare un modello virtuoso di sanità”, ha concluso il medico.
l’attacco
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PER FIRMARE CLICCA QUI: https://www.change.org/p/per-la-sanita-negata-a-vieste
Il 26-10-2024 alle ore 18.30 si è svolta nei locali della parrocchia San Giuseppe operaio una affollata e partecipata assemblea cittadina sulla sanità negata a Vieste .
L’Associazione dei cittadini di Vieste “la sanità negata “
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