Ci sono numerosi provvedimenti regionali che avranno subito un forte impatto sulla vita dei cittadini: una guida per orientarsi nell’anno.
La possibilità di usufruire di 407 nuove prestazioni sanitarie gratuitamente. Le nuove assunzioni nella sanità. Ma anche molti aumenti: dai costi delle materie prime che i Comuni e le altre stazioni appaltanti dovranno applicare negli appalti pubblici all’incremento dell’Iva dal 10 al 22 per cento per lo smaltimento dei rifiuti, che si ripercuoterà sul costo della Tari in molte città. Per fortuna, però, ci sono i saldi invernali, che cominciano domani e proseguono fino al 28 febbraio. Ecco tutte le novità che da oggi cambieranno la vita dei pugliesi.
I nuovi Lea
E’ tutto pronto per l’introduzione delle nuove prestazioni e delle nuove tariffe introdotte con l’aggiornamento dei nuovi livelli assistenziali. Dopo il delirio degli ultimi giorni del 2024, quando il Tar ha prima sospeso e poi ritirato il decreto che congelava fino al 28 gennaio il nuovo nomenclatore, da oggi sono a pieno regime i nuovi parametri.
E quindi, ad esempio, sarà gratuita la fecondazione assistita in alcuni centri come i Policlinici di Foggia e Bari o l’ospedale di Conversano, dove si potrà accedere anche al “social freezing”, la tecnica di preservazione della fertilità rivolta alle donne tramite congelamento de gli ovociti per concepire anche in età matura. Ma la rivoluzione dei Lea in Puglia deve fare i conti con il malcontento dei privati che dovranno erogare prestazioni a prezzi ritenuti proibitivi. Oggi i sindacati che tutelano i laboratori privati, i centri diagnostici e le altre strutture convenzionate hanno organizzato una videocall urgente.
Proprio perché non sanno come orientarsi. «Ci sono cinquanta esami che dovremmo erogare sotto costo – spiega Cosimo De Angelis, di Confcommercio sanità Puglia – Vedremo cosa decidere: se far pagare la differenza al paziente di quegli esami che non coprono il costo, ad esempio la glicemia, o sospendere la convenzione, visto che rischiamo di andare in perdita. Tra l’altro, dal primo gennaio abbiamo avuto rincari dell’8 per cento da quattro aziende.
Nel giro di tre quattro giorni avremo un centinaio di nuove ricette che potrebbero comportare per noi una perdita di 10-l5mila euro. Per non parlare di altre categorie come i cardiologi, per i quali è previsto un rimborso di venti euro». Poi c’è comunque l’incertezza dettata dal ricorso al Tar, che resta comunque pendente. Fabiano Amati, assessore regionale al bilancio e promotore, da consigliere, della legge che autorizza i nuovi Lea in Puglia, parla «di caos italiano, generato da politici deboli e ritardatari e da interessi corporativi».
D’altronde, non tutti gli esami, uniformandosi a livello nazionale, costeranno meno ai cittadini: quelli del sangue, per esempio, aumenteranno di 2 euro, arrivando a 16,40 euro e il ticket per le prime visite specialisti- che passerà da 22 euro a 24,12.
Costi in aumento per i comuni
Da oggi smaltire i rifiuti peri Comuni costerà di più: il 22 per cento anziché il 10, a meno che i municipi dimostrino di non conferirli in discarica ma di recuperare l’organico e le altre frazioni alimentando forme di energia come, ad esempio, il biometano. I cui impianti, però, in Puglia scarseggiano. Costi che peseranno per i bilanci comunali, già alle prese con l’aggiornamento del prezzario regionale che stabilisce i costi, negli appalti pubblici, di prodotti, materie prime, lavorazioni e attrezzature.
I nuovi prezzi sono visti con favore da associazioni di costruttori come l’Ance ma rischiano di incidere sulle opere pubbliche da realizzare, rallentandole. Anche se il presidente della Regione, Michele Emiliano, spiega che l’aggiornamento serve a «tutelare i progetti del Pnrr e quelli sostenuti da tutte le altre forme di finanziamento».
Assunzioni meno vantaggiose
Per le imprese toma la decontribuzione Sud, riportata in vita con l’ultima manovra di bilancio. Ma si riduce lo sconto per chi assume dipendenti a tempo indeterminato: dal 30 per cento si scende al 15 per cento nel 2029. Già a partire da quest’anno, però, la percentuale scenderà al 25. Un taglio che non viene accolto con favore dalle imprese.
Regole nuove per i b’nb
Anche in questo caso, come per i Lea, la Puglia ha anticipato una novità che ora è un obbligo su tutto il territorio nazionale: l’esposizione del Cin, il codice identificativo nazionale – in Puglia introdotto già da tempo come Cis – accanto ai citofoni delle strutture ricettive. Chi non lo fa può essere costretto a pagare una multa fino a cinquemila euro. I gestori dovranno anche prevedere vie d’esodo e altre misure di sicurezza, dotandosi di estintori. E non potranno fare il check in elettronico da remoto ma dovranno accogliere i visitatori di persona. Queste novità riguardano 3200 strutture su tutto il territorio barese, per un totale di ventimila posti circa. «Faremo controlli per il rispetto delle nuove norme – annuncia l’assessore al turismo Pietro Petruzzelli – per noi l’extraalberghiero è fondamentale per soddisfare una domanda di attrattività che gli alberghi, per il loro numero esiguo, non riesce ad accogliere. Però è importante che si osservino le regole».
Diciotto scuole in meno
Da oggi è in vigore anche il piano scolastico regionale, che deve portare all’accorpamento di numerosi istituti, eliminandone 18. Su questo tema si è aperto uno scontro tra il : centrodestra, che ha sollevato il caso del Romanazzi di Bari, che ora dipenderà dal Giulio Cesare, e il Pd. «Il centrodestra barese si metta d’accordo – sferzano i Dem Domenico De Santis e Giuseppe Giulitto – Se ha votato a favore in città metropolitana è davvero bizzarro che si lamenti della delibera della Regione, visto che è identica. Era insostenibile non pensare di accorpare il Romanazzi ad altra istituzione ed è stata scelta la più prossima per tematiche culturali.
Abbiamo a cuore la ripresa dell’Istituto, come dimostra l’investimento della città metropolitana che sta realizzando una nuova sede che nel 2026 sarà l’edificio scolastico più moderno della provincia di Bari». D’altro canto, l’assessore regionale all’istruzione Sebastiano Leo, che ha firmato il provvedimento di razionalizzazione degli istituti scolastici, ha più volte polemizzato contro il governo per i target di riduzione im posti alla Regione Puglia.
I saldi invernali
Dal 5 partono, in tutta la Puglia, i saldi invernali, con riduzioni che a Bari raggiungono il 50 per cento. A Cerignola si è deciso di far precedere l’avvio della stagione delle riduzioni con una “notte dello shopping”. Eventi simili sono previsti a Gallipoli e in altre città. Ma a Brindisi Confesercenti protesta: «Le tempistiche vanno riviste, l’attuale calendario non risponde alle esigenze del mercato.