«Difficile dipanare un filo interpretativo che renda chiara la logica del piano di dimensionamento scolastico pugliese», esordisce così il presidente regionale pugliese dell’Associazione Nazionale dei dirigenti pubblici e alte professionalità nelle scuole (in sigla Anp), Roberto Romito.
Non piace ai sindacati e neanche ai presidi la delibera regionale sul dimensionamento scolastico, imposto dal governo e deciso dalla Regione.
L’atto, approvato appena qualche giorno fa, contiene 18 accorpamenti in Puglia su tutto il territorio regionale, che corrispondono ad altrettante soppressioni di dirigenze scolastiche (chiamate autonomie), in aggiunta ai 44 dello scorso anno, insomma non poca cosa.
Ciò che più di tutto rimprovera l’Anp è che tutto ciò che era stato comunque in qualche modo deciso o portato su un tavolo di discussione, è stato disatteso.
E infatti nella nota l’Anp aggiunge: «è lecito ipotizzare che le decisioni dell’ultima ora siano ascrivibili più a pressioni politiche di vario genere e provenienza che ad una meditata opera di razionalizzazione della rete scolastica», insomma come dire che il confronto non è stato utile.
Non solo, l’Anp aggiunge che le stesse linee guida sono state dimenticate, la nota infatti prosegue: «Quello che si può sicuramente osservare, è che i criteri che la Regione pose a base della riorganizzazione contenuti nel documento “Linee di indirizzo” di cui alla delibera del 7 agosto 2024, sono stati poi ampiamente disattesi dallo stesso organo che li aveva deliberati».
Insomma per l’Anp e la Regione disconosce se stessa. E Romito continua: «La Regione non ha dato priorità alla riorganizzazione delle scuole del secondo ciclo di istruzione né ha completato il processo di verticalizzazione in istituti comprensivi ovvero non ha favorito le fusioni fra circoli didattici e scuole medie».
Per Romito, «su 18 situazioni di riorganizzazione solo 8 riguarderanno il secondo ciclo in cui si sarebbe dovuto operare in modo più esteso». Inoltre «ben 7 operazioni su 10 riguarderanno fusioni o aggregazioni fra scuole già verticalizzate in passato»: «Tutto cambia perché nulla o poco cambi», conclude Romito, dando la stoccata finale alla Regione.
L’anno scorso in Puglia 58 dirigenze erano state ‘perse’ con altrettanti accorpamenti. Oggi, come era prevedibile, altri accorpamenti sono stati decisi.