Menu Chiudi

MATTINATA/ PRESENTATO IL PROGETTO PER LA VALORIZZAZIONE DELL’AREA DI MONTE SARACENO

Il piano è affidato alla cura della Soprintendenza ai beni culturali di Foggia per rendere più attrattivo uno dei siti storici della Capitanata.

La Giunta ha approvato il progetto esecutivo relativo all’intervento di valorizzazione dell’area archeologica e naturalistica di Monte Saraceno. Questo primo lotto è per un importo di circa un milione e 130 mila euro. Il progetto, finanziato dalla Regione Puglia, candidato

all’avviso pubblico Smart-in POR Pu­glia 2014-2020, fina­lizzato alla valoriz­zazione di aree e parchi archeologi­ci mediante inter­venti di messa in sicurezza e recupe­ro, interventi per l’accessibilità e la fruizione, sarà nel­le prossime setti­mane oggetto di ga­ra a evidenza pub­blica per l’indivi­duazione del sog­getto esecutore.

Una progettazio­ne frutto della collaborazione con la Soprintendenza all’Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Foggia che ne ha curato la direzione scientifica in fase di progettazione e che continuerà ad occuparsene anche nelle fasi di esecuzione dei lavori.

“Un traguardo importantissimo per lo sviluppo culturale e turistico della nostra Comunità che confermerà Mat­tinata, ancora di più, come destinazione autorevole oltre che esempio credibile nell’intero panorama culturale pu­gliese e nazionale”, così il sindaco di Mattinata Michele Bisceglia. Arriva quindi al traguardo un lungo percorso di ricerca che parte dalle prime segnalazioni sul sito del capitano Angelucci nel lontano 1872, alle missioni dell’Uni­versità di Padova del 1959 e alle ricerche archeologiche condotte dall’archeologo dell’università di Pisa Silvio Ferri nel 1961 insieme ad altri eminenti studiosi, tra i quali il mattinatese Matteo Sansone.

Un fermento culturale quello legato al sito di monte Saraceno che nei successivi anni ha prodotto alcune pubblicazioni ed ima mostra (1990) che consentì di formalizzare la prima proposta di parco archeologico, elaborata su incarico dell’allora sindaco Giuseppe Argentieri dall’architetto Pietro Batini. con la consulenza della archeologa Maria Luisa Nava. L’idea progettuale che sta per essere eseguita è quella di rievocare l’essenza di presidio per cui l’edificio si erge in quel sito, al termine di un percorso che consentirà di fruire visivamente del paesaggio.

Le rovine esistenti raccontano il rapporto che queste stesse tessono con il paesaggio, diventandone un tutt’uno. Il luogo sarà reinterpretato seguendo una visione che contempla il significato in­trinseco ed estrinseco delle rovine, al fine di poter fruire di imo spazio ricostruito sul sedime dell’antico presidio militare, liberato del connotato negativo di controllo, favorendone la percezione di libertà offerta della visuale aperta.

L’intervento prevedrà inoltre un allestimento mul­timediale che favorirà il percorso fisico e di intercon­nessione con il Museo Nazionale Archeologico “M. San­sone”, attraverso la fruizione di contenuti digitali rea­lizzatati con tecnologie innovative di realtà aumentata e di gaming. La percezione del luogo corrisponde all’iden­tificazione con il territorio, che diviene parte essenziale del progetto.