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LUIGI DI LELLA A CARPINO

Questo paese del nord Gargano annovera tra i suoi figli natii uno tra i più grandi e importanti personaggi della sua storia, che pochissimi oggi ricordano o del quale ne hanno solo sentito parlare; del medesimo nessuna amministrazione comunale (dal Regno d’Italia ad oggi) ha mai pensato di dedicargli una strada, magari proprio nel Centro Storico dove egli era nato. Parliamo di Luigi Di Lella, nato in Carpino nel lontano 1869 (Regno d’Italia appunto), deceduto a Firenze nel 1957 (cioè nell’attuale Repubblica Democratica e Costituzionale Italiana, post fascista del 2° dopoguerra).

Laureato in Giurisprudenza, era sposato con 5 figli (3 femmine e 2 maschi). Tra i suoi incarichi più importanti fu Docente universitario, Prefetto, Magistrato e Senatore. Nella sua illuminata e proficua carriera ricoprì, tra l’altro: la carica di Primo Presidente di Corte di Appello a Catania, Bari e Firenze; membro del Consiglio Superiore della Magistratura; fu Docente di istituzioni di diritto privato presso l’Istituto superiore di scienze economiche e commerciali di Bari; membro della Corte Suprema di disciplina della Magistratura;

Docente di diritto processuale civile presso la Facoltà di scienze economiche e commerciali dell’Università degli Studi di Firenze; Commissario per gli alloggi di Napoli e per la liquidazione degli “usi civici” della Puglia; fu Presidente della Commissione, composta da prelati e giuristi, per l’attribuzione alla Santa Sede dei beni delle Basiliche palatine di San Nicola in Bari, Altamura, Acquaviva delle Fonti e Monte Sant’Angelo.

Tra le Onorificenze ricevute e che gli furono riconosciute ricordiamo quelle di: Cavaliere-Ufficiale-Commendatore-Grande Ufficiale dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro; Cavaliere-Ufficiale-Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia; Grande Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia decorato di Gran Cordone. Nella sua vita politica a cui si dedicò con passione, coerenza e grande onestà d’animo e d’intelletto, ricoprì la carica di Senatore del Regno d’Italia nella XXX Legislatura dal 1939 al 1947, anno quest’ultimo in cui fu soppresso il Senato del Regno in quanto ormai, com’è noto,  il regime nazi-fascista era stato sconfitto.

Da Senatore fu anche membro della Commissione dell’economia corporativa e dell’autarchia (oggi tale commissione sarebbe solo impensabile istituirla in quanto i Governi e le Nazioni non possono mantenersi da soli, senza l’aiuto di altre componenti esterne, si pensi ad esempio all’Unione Europea che nel frattempo si costituì).

Nell’agosto 1945 il Di Lella fu deferito alla Corte di Giustizia per le Sanzioni contro il Fascismo, ma con provvedimento del successivo mese di novembre dello stesso anno venne emessa ordinanza di rigetto della richiesta di decadenza.

Dell’esimio ed erudito Senatore, nell’Assemblea dell’Aula e dopo la sua morte avvenuta nel 1957, pur se non era più in carica, non fu svolta la rituale commemorazione, in quanto non era più prevista per i senatori deceduti dopo il 17 maggio 1940, data dell’ultima seduta pubblica del Senato del Regno che, come sopra accennato, fu poi soppresso del tutto nel 1947.

Rimanendo nel campo della politica, solo un altro nostro illustre personaggio del passato, il compianto Professore, Preside e Medico Veterinario Francesco Esposito, circa un decennio dopo la morte del Di Lella, sfiorò per poche centinaia di voti mancanti  l’elezione alla Camera dei Deputati, nella lista della Democrazia Cristiana, quale candidato nell’allora super collegio Bari-Foggia. Tra loro non va certo dimenticato Domenico Augusto Turchi (1869-1938), Poeta, Scrittore e Professore, nel momento in cui anche lui decise di dedicarsi alla politica attiva. Fu infatti eletto quale Consigliere Provinciale della Capitanata e Sindaco di Carpino. Per i suoi meriti di pubblico amministratore gli fu conferita l’onorificenza della “Commenda della Corona d’Italia”.

mimmo delle fave