Il 28 gennaio 2021, Padre Massimo ci ha lasciati per vivere nella casa del Padre nella corona dei figli di San Francesco. Grande è stato il vuoto e il dolore lasciato nelle sue famiglie terrene e in particolare a Vico del Gargano, eletta come sua città per viverci. Al suo funerale furono pronunciate queste parole Come il Serafico Padre [San Francesco] ci insegna, cerchiamo di renderci fratelli a tutti, nei modi che rispondono al Vangelo e al nostro mododi essere personale e di portare il tratto del volto di Dio nel nostro mondo e nella nostra storia.
San Paolo nella Prima lettera ai Corinzi cap. 12,7 scrive a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l’utilità comune.
Padre Massimo, ricco dei doni che lo Spirito Santo gli ha impresso come persona, ha pienamente interpretato gli insegnamenti del Serafico d’Assisi.
Come religioso nel suo ministero sacerdotaleha reso visibile, alle persone che gi si sono avvicinate, il volto di Dio: un volto confidente, gioioso e pieno di misericordia, ma al tempo stesso esigente perché la vita di ogni cristiano va vissuta con zelo.
Le sue meditazioni, sulla Parola di Dio ogni domenica, miravano direttamente al cuore e all’intelligenza dei fedeli. Egli è stato annunciatore fedele del Vangelo, mediante una predicazione appassionante e al tempo stesso esigente, con un richiamo forte a vivere nel quotidiano la fede professata.
Padre Turoldo, in uno degli scritti, obiettava a un suo superiore sull’inosservanza di una norma delle costituzioni, la difficoltà che incontrava nel non riuscire ancora a mettere in pratica il comandamento che ci viene dal Vangelo,amare il prossimo.
Padre Massimo è stato un uomo e un frate che ha pensato più agli altri che a sé, egli apparteneva alla gente e con tutti ha costruito relazioni spirituali e umane, imponendo a sé stesso il comandamento della carità fraterna.
Nella terra terra garganica, e in particolare a Vico del Gargano egli ha trovato l’ambiente fecondo dove ha piantato su terreno fertile, la sua passione per il teatro. Ha seminato a mani larghe raccogliendo frutti copiosi, accendendo nei cuori la fiammella della passione per il vivere civile efavorendo con le sue iniziative la rinascita culturale
Le sue qualità abbiamo avuto modo di apprezzarle nel mondo della cultura dove, Padre Massimo non si è risparmiato lavorando alacremente e con rigore nello studio delle fonti, dalle quali ha tratto con meticolosa certitudine opere teatrali di grande originalità e spessore morale.
Egli è stato portatore di una folata di aria nuova, coinvolgendo molti fra giovani e meno giovani nelle sue iniziative. È stato un uomo capace di trarre dalle secche dell’inerzia persone di ogni età. Ha fatto del suo Teatro K un polo culturale attraente, dove molti hanno avuto la possibilità essere contagiati dalla sua passione e di apprezzarne le qualità.
Personalmente ho avuto modo di veder nascere, dalla sua genialità creativa,l’opera teatrale, sugli eventi che ebbero luogo nel castello di Vico. L’epilogo finale del nobile calvinista Galeazzo Caracciolo e della sua famiglia. La storia di un uomo convertito alla nuova religione fermo nel credo della nuova fede e fortemente tormentato dagli affetti familiari. Anche in questa costruzione di dialoghi, per il teatro, abbiamo potuto percepire la sua sensibilità di indagare e di presentare il mistero di Dio e dell’uomo.
Tutta la sua vita è stata una ricerca del volto di Dio e della sua infinita Misericordia. Padre Massimo con la sua profonda predicazione e attraverso l’arte del teatro, è stato un maestro e compagno di viaggio, come il Signore per i viandanti sulla via di Emmaus.
nicola parisi