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LA SANITÀ “INCEROTTATA” DA MATTINATA A VIESTE FINO AL “S. CAMILLO”

Fra le problematiche sulle quali fioccano le lamentele e le pubbliche denunce dei cittadini, quella riguar­dante la sanità è tra le più assillanti, oggetto di risentimenti e irritazioni espresse anche attraverso i social. La serie delle proteste e delle recri­minazioni è lunga e densa. E con­tinua.

Le ultime, in ordine crono­logico, vengono dal parlamentare Giandiego Gatta, intervenuto sullo spinoso e palpitante argomento dello stato in cui versa la sanità nel ter­ritorio che va da Manfredonia all’estremo Gargano, con iuna cir­costanziata nota nella quale eviden­zia alcune situazioni estreme veri­ficatesi a Mattinata, Vieste e Man­fredonia. «Gravi inefficienze nella gestione della sanità» puntualizza.

E racconta come a Mattinata «si è co­stretti a fare i conti con la mancanza di un quarto medico di medicina generale, assolutamente necessario, per avere i tre medici di base in servizio il numero massimo di as­sistiti. Nonostante il problema sia stato segnalato alla ASL e sia assolutamente risolvibile attingendo al­la disponibilità già manifestata da un medico residente a Mattinata, in­serito anche in graduatoria, nulla si è mosso».

Vieste si è arrivati a «costituire persino un comitato – evidenzia – per la rivendicazione dei sacrosanti di­ritti della sua popolazione, rispetto ai quali registriamo una sistematica di­strazione dell’Azienda sanitaria fog­giana e della Regione». Nel corso di una affollata assemblea, il Comitato ha redatto un documento in cui «si richiede che Vieste sia valutata come Zona disagiata» con la precisazione che «la nostra azione è per avere un pronto soccorso efficace ed efficien­te».

Per non parlare del San Camillo di Manfredonia dove alle carenze ormai “storiche” nei reparti ripetutamente denunciate, si sono aggiunte recen­temente anche quella della farmacia con file e ore d’attesa interminabili per tanti soggetti fragili, prevalen­temente anziani, costretti a ritirare farmaci indispensabili per la loro salute. Pochissimi posti a sedere per tanti utenti e mancanza di un bagno, personale insufficiente e con un ca­rico di lavoro eccessivo.

La sponda offerta dalla notifica dell’on. Gatta è stata utilizzata dai cittadini che sui social hanno rinnovato e rincarato la dose delle se­gnalazioni delle tante cose che non vanno. «A Manfredonia da quasi un anno c’è una sola macchina per fare i raggi e con due soli operatori». Per la

farmacia si chiede «perché non si fa in modo che le persone munite di piano terapeutico possano ritirare i farmaci presso le farmacie presenti sul territorio?». Sotto accusa i di­rigenti ASL «li vediamo soddisfatti solo in occasione di autocelebrazioni quando dovrebbero dedicare più tem­po e attenzione ai problemi della sanità». Si evidenzia altresì come «Il problema sanità, in forte crisi sul territorio, necessita urgentemente di una riforma radicale: il Servizio sa­nitario nazionale non assicura più alcuna tutela se non si fa ricorso a strutture private a pagamento».

gazzetta capitanata