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REGIONE, SI SGRETOLA L’ASSE CONTE-EMILIANO. «NON RIENTREREMO IN GIUNTA». SPIRAGLI PER IL CONSIGLIO CON 50 ELETTI

Una dichiarazione che pianta un paletto significativo. Il leader dei 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha chiarito che non ci sono i margini per il rientro dei pentastellati nella giunta regionale di Emiliano. Erano usciti dall’esecutivo ad aprile dello scorso anno e pareva che i 5 Stelle potessero rientrare. Ipotesi tramontata.

«Per noi l’etica pubblica è fondamentale» ha detto Conte parlando a Porta a porta dell’arresto in Campania del tesoriere del Pd. «Per noi – ha aggiunto – è un asset importante. L’abbiamo dimostrato molto concretamente. Nel governo regionale della Puglia siamo usciti, perché c’erano degli scandali che hanno toccato la giunta, direttamente e indirettamente». Il riferimento è all’inchiesta su Bari e altri Comuni dell’hinterland che ha portato alle dimissioni dell’ex assessora regionale Anita Maurodinoia.

Dopo aver abbandonato i rispettivi ruoli istituzionali, i consiglieri M5S avanzarono la richiesta di un «protocollo di legalità» quale condizione per il rientro in giunta: «Se lo volete approvare noi ci siamo – dice Conte – ma a questo punto non ci sentiamo di poter condividere una responsabilità di governo regionale a queste condizioni». La traduzione è chiara: i 5 Stelle non torneranno in giunta e alla vice presidenza del Consiglio.

Chi ci sperava – in primis gli stessi 4 consiglieri del M5S – ora dovrà rivedere i propri calcoli. Così anche Emiliano e coloro che facevano affidamento sul voto dei pentastellati a sostegno della maggioranza.

Probabilmente i 5 Stelle continueranno a votare con il centrosinistra ma in maniera più blanda. L’atteggiamento sarà certamente di distinzione.

Del resto questa è la strategia che Conte ha impresso al movimento: con il centrosinistra ma in modo da sembrare distinti. Questo atteggiamento avrà un riflesso sulla costruzione della coalizione per la prossima legislatura. In primo luogo si dovrà vedere se il M5S farà parte dell’alleanza.

A proposito di voto e di eletti. C’è una buona notizia per chi spera che il Consiglio resti con 50 consiglieri e non subisca il taglio di 10 seggi a causa del calo della popolazione sotto i 4 milioni di abitanti. Ieri l’ufficio di presidenza della commissione Affari costituzionali del Senato, che sta esaminando il decreto Mille proroghe, ha deciso di non dichiarare «improcedibile» l’emendamento presentato dal forzista Dario Damiani per salvare i 50 seggi (con un piccolo ritocco alla legge statale del 2011 da cui tutto nasce).

L’emendamento era stato giudicato «improcedibile» perché non coerente con la materia del decreto (le proroghe). Damiani aveva fatto ricorso e ieri l’ufficio di presidenza ha deciso di inviare l’emendamento al ministero degli Affari regionali perché gli uffici forniscano il loro parere. È una buona notizia, fa trapelare il coordinatore regionale di FI Mauro D’Attis che da mesi tiene i rapporti con le altre forze politiche perché si arrivi ad una soluzione condivisa. In pratica: l’invio dell’emendamento agli Affari regionali significa che non si è voluto farlo decadere e dunque l’intesa regge.

Ad ogni modo, se anche si decidesse di non votarlo con il Mille proroghe, il deputato D’Attis è intenzionato a ripresentarlo agganciandolo al decreto Pubblica amministrazione che tra qualche settimana arriverà alla Camera.

L’attivismo di D’Attis si esprime anche sul territorio. Ieri il coordinatore di FI ha diffuso l’organigramma della struttura del partito pugliese: un ruolo di rilievo competerà a tutti i parlamentari e consiglieri regionali. «Siamo un movimento liberale – commenta D’Attis – e aperto alle forze civiche che vogliono contribuire alla crescita della Puglia e dell’Italia.

In quest’ottica, la volontà del partito è di allargare la partecipazione a soggetti e movimenti di carattere regionale che si propongono di aderire a Forza Italia, riconoscendone i suoi valori fondamentali». Apertura verso l’esterno, dunque. C’è chi vede in questo un tentativo di dialogo con l’ex sottosegretario Massimo Cassano (in cerca di casa). Se son rose…