Sessanta strutture ricettive controllate (di cui sette “abusive”), circa 4 milioni di euro di redditi non dichiarati, a cui si aggiungono 1,2 milioni di euro di redditi oggetto di ravvedimento operoso (con versamento a titolo di imposte e sanzioni di oltre 350.000 euro) nonché violazioni all’Iva per circa 650 mila euro.
É il consuntivo dell’attività di controllo effettuata nel 2024 dai finanzieri del comando provinciale della guardia di finanza di Bari, nei confronti delle strutture ricettive presenti nei comuni a più alta vocazione turistica dell’area metropolitana. L’obiettivo era individuare le strutture irregolari, abusive, non in regola con la disciplina regionale ma, soprattutto, connotate da profili di criticità dal punto di vista fiscale.
I finanzieri baresi, sottolinenado il fatto che il settore delle locazioni turistiche è destinato ad aumentare nel 2025 «anche per l’apertura dell’anno giubilare», hanno deciso di incrementare i controlli, anche per rispondere alle richieste arrivate dalle istituzioni locali e dalle associazioni di categoria (Federalberghi Bari e associazioni Extralberghiero Terra di Bari)
Durante il periodo di intensificazione dei controlli, sono stati eseguiti sessanta interventi, all’esito dei quali sono state scoperte appunto sette strutture “abusive”, per le quali è stata riscontrata l’assenza di ogni comunicazione obbligatoria, con esercizio abusivo dell’attività di “affittacamere”; mentre in altri casi è stato accertato come l’attività ricettiva non fosse a gestione familiare, ma avesse assunto le caratteristiche e modalità tipiche di una vera e propria attività imprenditoriale, come tale obbligata al rispetto di un quadro normativo più gravoso, anche sotto l’aspetto dell’imposizione fiscale.
Inoltre, l’85% delle strutture attenzionate risultano aver dichiarato redditi non corrispondenti a quelli effettivamente incassati.
Altre violazioni di carattere amministrativo sono state contestate a molte delle strutture ricettive controllate: in particolare, sono emerse l’omessa esposizione, ben visibile all’esterno, della relativa targhetta identificativa della tipologia e del codice alloggio e del tariffario aggiornato nonché ulteriori violazioni alle disposizioni regionali, contravvenendo in 11 casi all’obbligo di procedere all’identificazione degli ospiti.
corrieredelmezzogiorno