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UN DETENUTO DI CIRCA 45 ANNI, P. V., ORIGINARIO DI VIESTE, SI È TOLTO LA VITA NEL CARCERE DI FOGGIA, IMPICCANDOSI ALLE SBARRE DELLA FINESTRA DEL BAGNO NEL REPARTO INFERMERIA.

L’uomo era stato arrestato pochi giorni fa, domenica scorsa, con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, e secondo le prime informazioni sarebbe stato sistemato in una cella con sette detenuti, nonostante la capienza prevista fosse di soli quattro posti.

Il suicidio è avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri, intorno alle 17. A segnalare il caso è stato il Sappe (Sindacato autonomo polizia penitenziaria), che proprio nelle scorse ore aveva lanciato l’allarme sulle condizioni di estrema criticità all’interno del penitenziario di Foggia, a causa del sovraffollamento e delle difficoltà nella gestione dei detenuti. “A detta dei poliziotti con cui ha parlato, sembrava una persona tranquilla e non certo un delinquente”, spiegano dal sindacato.

Secondo il segretario nazionale del Sappe, Federico Pilagatti, il sovraffollamento potrebbe aver avuto un peso determinante nel gesto del detenuto. “Abbiamo più volte denunciato che le drammatiche condizioni in cui versano i penitenziari pugliesi, compreso quello di Foggia, possono spingere i detenuti a gesti estremi. Anche oggi avevamo lanciato l’allarme sulla situazione insostenibile delle carceri”, ha dichiarato Pilagatti.

Il sindacato ha chiesto alle istituzioni di intervenire immediatamente per garantire condizioni di dignità all’interno degli istituti penitenziari, ricordando che il carcere deve essere un luogo di pena ma anche di rieducazione. “Quando muore una persona in carcere, è sempre una sconfitta per lo Stato. Ci auguriamo che questa volta non si tenti di scaricare la colpa su chi lavora in condizioni impossibili, ma che si cerchino i veri responsabili tra coloro che dovrebbero garantire il rispetto della dignità di chi viene privato della libertà”, ha concluso il Sappe.

L’episodio riapre ancora una volta il dibattito sulle condizioni delle carceri in Puglia, con il penitenziario di Foggia che si conferma uno dei più sovraffollati d’Italia, con oltre 640 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 300 posti.