Il fratello di Omar Trotta, ucciso il 27 luglio 2017 a Vieste, è stato condannato per interruzione di pubblico servizio, lesioni e violenza priva. Aggredì il giornalista Nello Trocchia.
E’ stato condannato a un anno di reclusione per interruzione di pubblico servizio, lesioni e violenza privata, l’uomo che aggredì il giornalista Nello Trocchia durante le riprese dell’omicidio di Omar Trotta a Vieste, fratello dell’aggressore.
“Si tratta di una sentenza esemplare che sancisce un principio che riteniamo fondamentale, quello della professione giornalistica come servizio pubblico” commentano la segretaria della Fnsi, Alessandra Costante, la segretaria Sugc, Geppina Landolfo e il commissario dell’Unione nazionale cronisti Claudio Silvestri.

“La decisione della giudice del Tribunale di Foggia, Maria Giovanna Gallipoli, va nella direzione di quello che da tempo chiediamo al legislatore: la necessità di inserire un’aggravante per chi aggredisce un giornalista, così come è stato già fatto per le professioni sanitarie. Ringraziamo l’avv. Giancarlo Visone, già autore dei ricorsi che hanno portato alla cancellazione del carcere per i cronisti, che ha da subito proposto questa ipotesi di reato”.
Oltre che per interruzione di pubblico servizio, Filippo Trotta è stato condannato al risarcimento dei danni a Nello Trocchia e al sindacato unitario giornalisti della Campania (a ciascuno 1.797 euro). I fatti risalgono al 27 luglio 2017, quando il noto giornalista si trovava a Vieste, con l’operatore Riccardo Cremona, per la trasmissione di Rai 2 ‘Nemo’, in seguito all’omicidio del ristoratore Omar Trotta nell’ambito della guerra tra i clan mafiosi del Gargano. In quell’occasione il giornalista fu aggredito dal fratello della vittima.
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