Che tradotto significa: Dio aiuta chi non è provvisto di mezzi, capacità o doti”. E forse il caso di questa compagnia teatrale che provvisti solo delle tre qualità necessarie: Umiltà, caparbietà e altruismo; riescono a totalizzare anche quest’anno tre serate di sold out.
Sono andato dietro le quinte del teatro Adriatico di Vieste a respirare quell’aria elettrica, quel subbuglio nello stomaco che ti prende poco prima di andare in scena. “I spruvvist l’aiut Crist” è una commedia tra il dialetto viestano, italiano e un improvvisato francese maccheronico, largamente ispirato all’opera più nota di Eduardo Scarpetta: Miseria e Nobilità.
Luisa Labombarda ci catapulta ancora una volta negli anni antichi ma vicinissimi alle nostre radici. Ripesca modi di dire, costumi e situazioni a noi famigliari perché tramandati verbalmente da una generazione precedente ma non troppo lontana dall’attuale. Una semplicità e una povertà che tempo addietro si cercava di nascondere cadendo in situazioni comiche e paradossali suscitando così il sorriso. Le stesse, oggi nascoste da filtri elettronici, fanno sorridere meno e lasciano un certo amaro sociale.
Circa una ventina tra attori, aiutanti, scenografi e tecnici, ben coordinati da una instancabile Luisa che anche quest’anno con la sua squadra hanno deciso di devolvere il ricavato al netto delle spese al Teatro Patologico di Dario D’ambrosi.
Le difficoltà non sono certo mancate, tra malanni di stagione e accidenti fortunatamente superabili, c’è chi a denti stretti ha fatto di tutto per salire sul palco. Tutto raccontato in questo servizio di dieci minuti.
Gaetano Simone
LUNEDÌ 31 MARZO LA TERZA RAPPRESENTAZIONE. A GRANDE RICHIESATA SI REPLICA ANCHE GIOVEDI’ 10 APRILE.
