



Centinaia di viestani sono scesi in strada per rivendicare il diritto alle cure e la costruzione di un ospedale. Al grido ‘La salute è un diritto’, alla manifestazione hanno preso parte gli alunni delle scuole. “Vieste cresce, la sanità crolla: ricostruiamola!” recitava uno striscione. C’è chi vuole un pronto soccorso, chi un ospedale, chi invece chiede mezzi e collegamenti agevoli per potersi spostare. Tutto questo mentre tra poco più di due mesi la regina della estate farà i conti con l’invasione dei turisti, con presenze e arrivi abnormi che mettono a dura prova il servizio di emergenza-urgenza.
La manifestazione organizzata dal comitato cittadino ‘Per la sanità negata di Vieste’, finalizzata a rivendicare e ottenere più risorse e maggiore considerazione da parte del Governo regionale e dell’Asl Foggia, è riuscita. L’amministrazione comunale l’ha sostenuta, ma nei giorni scorsi non sono mancate le polemiche, a partire dalle osservazioni di Luigi Demaria dei Fratelli d’Italia, Mariateresa Bevilacqua di Noi Moderati, Giuseppe Caruso di Alternativa Popolare, di Antonio Scano per Forza Italia e di Giovanni Medina della Lega, che in un comunicato stampa, a proposito di sanità negata a Vieste, avevano ricordato un episodio di qualche anno fa, quando durante un incontro monotematico tenutosi nella sala consiliare del Comune, i vertici dell’Asl Fg proposero la dismissione del pronto soccorso di Vieste sostituendolo con una postazione medicalizzata del 118. “Dicevano che il servizio di emergenza-urgenza sarebbe migliorato, che i medici ospedalieri del pronto soccorso sarebbero sostituiti da medici a convenzione del 118 più qualificati. Ebbene, l’amministrazione comunale applaudì senza sollevare una sola critica o dubbio. Nemmeno uno “ma siete sicuri?”. Purtroppo, come spesso accade, il tempo è galantuomo e ha dimostrato che quel modello organizzativo, applicato a un territorio disagiato come quello viestano, è stato un flop degno di un film di serie B. Peccato però che a pagare il biglietto di questa tragicommedia siano stati i cittadini viestani, che ancora oggi convivono con una situazione sanitaria da incubo. Riteniamo che chi si è impegnato con tanto fervore per sostenere queste scelte debba rendere conto ai cittadini viestani, prima di mettersi a capo di una manifestazione di protesta. Perché, diciamocelo, protestare contro i problemi che hai contribuito a creare è un po’ come lamentarsi della pizza bruciata dopo aver insistito per cuocerla a 300 gradi” spiegano riferendosi al sindaco Giuseppe Nobiletti.
Il corteo, partito da piazzale Marconi alle 9.30, ha attraversato il centro del borgo garganico: “Ci viene negato il diritto alla salute, questa situazione è diventata insostenibile a causa delle gravi carenze a cui la popolazione, residente ed ospite, deve far fronte quotidianamente”
La mobilitazione era stata preceduta dall’incontro del 25 marzo presieduto dal dott. Giovanni Denittis. In quella sede era stato tracciato dal sindaco “un quadro allarmante delle condizioni attuali della sanità sul territorio: persistente carenza di medici, disservizi nel 118, difficoltà di accesso alle cure e assenza di risposte concrete da parte dei vertici sanitari. Una situazione aggravata dall’approssimarsi della stagione estiva, che comporterà un significativo aumento della popolazione presente a Vieste”.
Nobiletti aveva espresso con fermezza la totale contrarietà allo spostamento di tutti i medici di base presso la struttura di Coppitella, “provvedimento calato dall’alto che rischia di creare ulteriori disagi, privando il centro cittadino di un presidio sanitario di prossimità e costringendo anziani e persone fragili a spostamenti difficili” e ha richiamato le battaglie portate avanti in questi anni – che il centrodestra invece contesta – per la sanità viestana, a partire dalla lotta per l’elisoccorso notturno, “ottenuto dopo anni di insistenza, alla difesa dell’attuale servizio di guardia medica, fino agli appelli costanti per rafforzare il 118, oggi purtroppo ancora in affanno”.
L’Assessora al Welfare, Graziamaria Starace, aveva invece annunciato la disponibilità da parte del Comune, ad assegnare in comodato gratuito un locale comunale all’associazione ‘La Sanità Negata’ per consentire un presidio stabile a servizio dei cittadini e favorire l’organizzazione delle iniziative future. “Il patrocinio del Comune rappresenta un segnale forte di vicinanza istituzionale, oltre che un riconoscimento del valore civico del percorso intrapreso. Continueremo ad agire con determinazione, ribadendo che il diritto alla salute non può essere negoziato né sacrificato. Ogni iniziativa utile a garantire tutela, sicurezza e dignità sarà sostenuta, in piena sinergia con il tessuto associativo e con il coinvolgimento diretto della cittadinanza”.



