Diminuiscono le nascite e di conseguenza si assottiglia la popolazione scolastica, al Nord come al Sud. Ma in Puglia il tracollo delle nascite e, di conseguenza, delle iscrizioni scolastiche, è ben più evidente: si passa dai 626.619 alunni dell’anno scolastico 2014/15 ai 506.072 previsti per il prossimo anno scolastico 2025/26 (Bari e Bat -39.172, Brindisi -12.237, Foggia -29.245, Lecce -21.632, Taranto -18.261), ben 120.547 alunni in meno.
«Ormai la denatalità e la fuga alla ricerca di occupazioni più stabili e meglio retribuite sono realtà ben definite nel Mezzogiorno, con logiche conseguenze sulle iscrizioni nei nostri istituti», commenta Gianni Verga, segretario generale della Uil Scuola Puglia.
«Tuttavia questo governo, anziché approfittare della contrazione, riducendo gli alunni per classe per contrastare il fenomeno delle classi pollaio, procede a un taglio degli organici senza precedenti negli ultimi anni di 598 docenti (Bari -157, Bat -72, Brindisi -60, Foggia -104, Lecce -106, Taranto -99)». Infatti, su un totale di 22.914 classi se ne prevedono 427 con oltre 28/29 alunni per classe, di cui 7 nella primaria, 15 nella secondaria di primo grado e 405 nella secondaria di secondo grado, che collocano la Puglia al sesto posto tra le regioni con il maggior numero di allumi per classe. Inoltre, su 18 regioni, la Puglia si colloca al quarto posto nella classifica nazionale del taglio agli organici del personale docente, dopo Campania, Lombardia e Sicilia. Ben 598 unità in meno sul totale di 5.667 unità a livello nazionale, passando dai 49.622 docenti dell’anno scolastico in corso a 49.024 per il prossimo anni scolastico.
Di contro, gli alunni diversamente abili aumentano di circa 9.000 unità, passando da 15.838 del 2014/15 a 24.512 del prossimo anno scolastico. La provincia Bat vanta un triste primato del 6,15% per numero di alunni diversamente abili sul totale, seguono le province di Foggia con il 5,6%, Brindisi 5,51%, Taranto 4,81, Bari 4,56% e Lecce 3,73%.
Il Ministero ha aumentato – prosegue Verga – l’organico di sostegno di 138 unità, una goccia in un lago, l’1,5% circa del fabbisogno rispetto all’organico di fatto (quasi di 10mila unità). Un vero scandalo. Si ridurranno inevitabilmente i posti venutisi a determinare con il turnover, che prevede 2.365 domande di pensionamento. E allora perché si continuano a bandire concorsi, che danno false speranze alle persone? Se non si cambia rotta, prendendo in seria considerazione il tema della denatalità e dell’occupazione, probabilmente, in Puglia tra un po’ di anni avremo paradossalmente più docenti che alunni».
Sul fenomeno della denatalità si ripercuote anche sulle scuole, è intervenuto anche Roberto Romito, presidente Puglia dell’Anp, l’Associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola: «Il fenomeno della denatalità non è nuovo – dice Romito – La scuola va potenziata, non si può tagliare». Per Romito, l’inversione di tendenza sarà possibile «quando la politica deciderà di investire sull’istruzione, mettendo a disposizione più risorse anche sul welfare». E per quanto riguarda il calo di iscrizioni nelle scuole dell’infanzia e primarie, il presidente Anp Puglia è la conico: «La soluzione migliore potrebbe essere quella di ridurre il numero degli alunni per classe».