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MANFREDONIA/ OLTRE 1500 GLI IMMIGRATI REGOLARI CENSITI IN CITTÀ. MA NON C’È BORGO MEZZANONE DOVE VIVONO IN MANIERA DISUMANA

Sono poco meno di 1.500 gli stranieri residenti a Manfredonia, il 2,7 per cento della popolazione residente.

La comunità straniera più numerosa a Manfredonia è quella proveniente dalla Ro­mania pari al 32,5%, seguita dal Senegal 15,5% e dalla Bulgaria 7,5%, ma sul ter­ritorio sipontino sono presenti rappresen­tanze straniere di ogni Paese del mondo: dall’Irlanda al Marocco, dagli Usa al Togo, e così via, per un totale di oltre 850 persone in maggioranza donne. Un numero in crescita per l’afflusso dei profughi ucraini tant’è che il Comune in collaborazione con la coo­perativa sociale “Medtraining” ha avviato una raccolta di informazioni su appartamenti liberi da destinare a famiglie provenienti dall’Ucrai­na i cui costi d’affitto sa­ranno coperti dalla coo­perativa Medtraining attraverso trasferimenti del Ministero dell’Inter­no. Il riferimento per i contatti è la “Casa dei diritti” di Siponto, mail sportellol08@reteoltre.it.

Insomma si può ben dire che Manfre­donia è la terra degli immigrati. «Una città che prende coscienza dei fenomeni sociali, dei fermenti umani, che guarda al futuro» ha evidenziato il sindaco di Manfredonia, Domenico La Marca.

«A Manfredonia – ha rilevato La Marca – l’accoglienza dei migranti viene fatta da tanti anni, abbiamo il progetto SAI più vec­chio della provincia di Foggia. Ma il nostro territorio ci vede protagonisti anche di una situazione molto più grande, che è quella del ghetto di Borgo Mezzanone. Una si­tuazione – annota – in cui ci sono persone che vivono in condizioni disumane e di tanto, insieme a Regione Puglia, Prefettura di Foggia, Ministero dell’Interno, stiamo avviando dei percorsi di soluzione. Nes­suno ha la bacchetta magica ed è chiaro che il percorso di integrazione socio-lavorativo-abitativo è un percorso lungo che vede coinvolti diversi attori».

Nel corso dell’incontro è emersa l’im­portanza delle esperienze e delle testimo­nianze dei territori, come avviene nelle scuole che sviluppano importanti processi di inclusione sociale, come hanno ben rac­contato Dina Diurno e Alessandra Basciano, docenti dell’istituto comprensivo “Al­fieri – Garibaldi”, plesso di Borgo Mezzanone, e Antonia Caval­lone, dirigente Centro Provinciale Istruzione Adulti 1 – Centro di Fog­gia “David Sassoli”. Tra i tanti segnali di ima pre­senza ormai stabilizza­ta, quella della nascita in Puglia di bambini da cit­tadini stranieri stimata in 1.300 nell’ultimo de­cennio.

«Queste nuove nasci­te sono un ulteriore in­dicatore della stabilizza­zione delle presenze straniere» è stato af­fermato. «La scuola è probabilmente il luo­go che più degli altri diviene cartina di tornasole dei cambiamenti sociali e demo­grafici che caratterizzano il territorio re­gionale. Nel 2022/2023, gli studenti stranie­ri sono stati20.330, e più della metà (10.627) è nato in Italia».

Quello che emerge dal “Dossier” è che la Puglia – è stato evidenziato nei vari in­terventi – non è più terra di passaggio, di transito, ma luogo in cui vivere, lavorare, studiare, realizzarsi, contribuendo attiva­mente al tessuto socio-economico dei ter­ritori anche se non ancora del tutto in­tegrati.

gazzettacapitanata