Nunzio Micale: “Oltre ad un mare straordinario e paesaggi mozzafiato, avremo da offrire anche un cielo capace di attrarre turisti da ogni parte d’Italia e non solo”.
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Gentili Sindaci e amministratori, l’Associazione Gruppo Astrofili Dauni vi invita a visionare la nostra relazione “Linee di protezione contro l’inquinamento luminoso nella Provincia di Foggia” al fine di prendere parte ad una causa comune che porterà nel nostro territorio un nuovo elemento di cui godere, gratuitamente, e trarne profitti: il cielo notturno. Un cielo gremito di stelle è una finestra spalancata sull’Universo ed è capace di stupire chiunque, anche le nuove generazioni che cresciute sotto cieli notturni lattescenti non hanno mai visto così tanta meraviglia. Allora perché non lo si utilizza anche come strumento per attrarre turisti’’? È questa una parte della lettera che Nunzio Micale, presidente del Gruppo Astrofili Dauni e Paolo Gattillo, dell’associazione “CieloBuio” hanno inviato nelle scorse settimane a tutti gli amministratori di Capitanata. Obiettivo? Ritornare a guardare le stelle. Come? Riducendo l’inquinamento luminoso, principale nemico del cielo e trasformando il nostro Gargano in un vero e proprio parco internazionale delle stelle. “Abbiamo inviato delle Pec a tutti i comuni della provincia di Foggia, incontrando dapprima l’amministrazione di Vieste, in quanto sui comuni garganici sono presenti delle nicchie di particolare importanza-spiega Nunzio Micale – abbiamo attenzionato Monte San Buco, sito in un’area compresa tra Vieste e Foggia chiamata Valico del Lupo, in cui sono presenti le zone migliori per le osservazioni astronomiche e che presentano un cielo buio. Parliamo di luoghi che potrebbero esser sfruttati per incrementare la curiosità dell’ospite e del turista ad avere magari un elemento in più rispetto a ciò che abbiamo già. Oltre ad un mare straordinario e paesaggi mozzafiato, avremo da offrire anche un cielo capace di attrarre turisti”. Email già inviate alle amministrazioni comunali di Capitanata, ma sono ancora poche quelle che hanno risposto. “L’inquinamento luminoso è una tematica purtroppo ancora poco conosciuta – commenta Micale – l’unico feedback finora ricevuto è arrivato da Vieste che vuole impegnarsi in questa causa, chiedendoci di passare delle linee guida da seguire. Molti amministratori, infatti, sono completamente ignari della Legge n. 15 del novembre 2005 che disciplina la materia, ostacola l’inquinamento luminoso e fornisce particolari parametri che dovrebbe essere rispettati”. Le amministrazioni che provvedono alla sostituzione dei vecchi impianti di illuminazione non tengono conto di questa legge ed installano strutture non a norma.
Veniamo al dunque. L’inquinamento luminoso è un’alterazione della quantità di luce naturale presenta nell’ambiente notturno ed è causata proprio dall’emissione di luce artificiale. “Attenzione – rimarca Micale – la richiesta non è quella di illuminare di meno, ma di migliorare quegli impianti che non sono ben direzionati. Bisogna distinguere quelli rivolti verso il basso da quelli che illuminano per metà la superficie terrestre e per metà il cielo.
Gli impianti a sfera, i più utilizzati dai comuni, sono quelli più inquinanti proprio perché la luce viene sperata anche verso l’alto. E questo non dà problemi ai soli appassionati di astronomia ma produce serie conseguenze anche alla flora e alla fauna. Essendo tra l’altro in un’area protetta, un Ente Parco, l’inquinamento dovrebbe essere ridotto”. Conseguenze? Danni culturali, danni ambientali e finanche economici perché i nuovi impianti a led inquinano molto di più nonostante il loro “risparmio energetico”. “È relativo – continua Micale – non c’è alcun risparmio se si sfrutta al massimo la loro potenza. I rischi sono anche di pubblica sicurezza: i giochi di riflesso dovuti dai nuovi impianti potenziati possono generare il fenomeno dell’abbagliamento in cui la luce, essendo troppo intensa, potrebbe comportare problemi perfino agli automobilisti notturni. Al netto di tutto questo, immaginate quanto sia importante direzionale in modo corretto la luce”. La relazione presentata, infatti, propone diversi aspetti: dal come combattere l’inquinamento luminoso ai suoi possibili rischi documentati e verificati da studi scientifici. E ancora i vantaggi. “Negli Stati Uniti,
ad esempio, sta prendendo piede il turismo astronomico – conclude Micale – vorremmo creare un vero e proprio parco internazionale delle stelle. Abbiamo tutte le carte in regole per raggiungere questo obiettivo”. Per visualizzare e leggere il file “linee guida contro l’inquinamento luminoso nella provincia di Foggia bisogna accedere al sito gruppoastrofilidauni.org e andare nella sezione “Inquinamento luminoso”.
Mauro Pitullo
l’attacco