Il settore pesca, nella sua composita filiera, è da sempre un fattore portante dell’economia di Manfredonia e di conseguenza di svariati rivoli economici non solo cittadini. Da tempo è travagliato da una crisi strisciante e pertanto subdolamente perniciosa. I richiami più rappresentativi di tale preoccupante stato di cose, sono la riduzione della flotta peschereccia da 600 unita a meno di duecento; il mercato ittico chiuso da circa quattro anni con il nuovo gestore che stenta a riattivarlo; pescato sempre più impoverito; alcune attività colpite da provvedimenti di interdizione; consistente riduzione degli addetti nei vari stadi della filiera: officine, retifici, cantieri, autotrasportatori, agenzie e via dicendo. Un cosmo insomma andatosi comprimendo e perdendo della sua autentica identità. Cosa fare per risanare un settore che è parte della stessa città, e ricondurlo ai suoi valori originari? L’interrogativo se l’è posto l’associazione culturale e politica “Manfredonia Nuova” che ha esposto una serie di interventi da proporre alle altre componenti della coalizione “Rinascita di Manfredonia”, vale a dire Movimento 5 stelle, Movimento Est, Manfredonia che funziona, Società sviluppo e solidarietà, nel contesto del programma comune per le prossime amministrative. Tre gli indirizzi guida per realizzare ima attività di pesca “ecologica e remunerativa”: riapertura del mercato ittico e rinnovamento della commercializzazione del pescato; dotare il porto commerciale di isole ecologiche per la raccolta e smaltimento dei rifiuti del mare; disegnare il futuro della marineria attribuendo alle scelte di oggi una visione di lungo periodo.
Nell’immediato – viene suggerito – occorre realizzare la “filiera a km 0” stabilendo accordi di filiera puntando alla certificazione Dop. All’interno del mercato ittico consentire attività imprenditoriali sotto forma di start up innovative con l’obiettivo di sviluppare tecniche di produzione e conservazione che rispondano alle esigenze dei consumatori. Introduzione, affianco della vendita di
retta al dettaglio, della vendita on line facendo leva sulle vendite virtuali. Aprire la pesca all’imprenditoria femminile che potrebbe esercitare un ruolo essenziale in questo periodo storico. Fonda- mentale per ogni innovazione tecnica e organizzativa, dovrà essere i la riflessione sul tipo di organizzazione da dare al settore. È importante coinvolgere tutti gli attori: produttori, grossisti, comune, Capitaneria di porto. L’eccessiva frammentazione del settore è infatti elemento disgregante.
Michele Apollonio