Ci voleva l’allentamento della pandemia per cominciare a diradare le nebbie che avvolgono la politica della città. A rompere gli indugi è Gianni Rotice, imprenditore edile, ex presidente della Confindustria di Foggia, ex componente del Comitato di gestione dell’Autorità portuale, persona da sempre vicina al potere costituito cittadino, che ha annunciato di correre per la poltrona di sindaco della città. Poco o niente di nuovo, dunque, a dispetto della sostenuta discontinuità e invocato rinnovamento. In questa lunga ed incerta campagna elettorale in preparazione delle amministrative di novembre prossimo (salvo variazioni), da tempo si vociferava di Rotice quale candidato sindaco. La sua pubblica dichiarazione ha cominciato a delineare gli schieramenti in campo. «Non ho tessere di partito e non ho mai fatto attività politica – ha affermato – e potrei benissimo girare la testa dall’altra parte e continuare ad occuparmi delle mie attività e passioni. Sono però un imprenditore abituato alle sfide e mi rendo conto che la sfida più importante oggi è quella di fare il sindaco di questa città, una scelta non di convenienza ma di coraggio». Non dice Rotice quali siano i riferimenti politici di sostegno. Annuncia di essersi confrontato nelle ultime settimane «con diversi rappresentanti della società civile: le persone sono stanche dei vecchi modi di fare politica e ritengono che sia arrivato il momento della serietà e della concretezza, con progetti virtuosi in grado di assicurare una prospettiva di riscatto e di dare un futuro alla nostra comunità. È necessario partire da una nuova classe dirigente», afferma. L’idea di Rotice è quella di «realizzare una coalizione progressista e riformista». Una prospettiva che ha avuto la benedizione del presidente della Regione Emiliano. «Ho avuto l’opportunità di condividerla con il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, preoccupato come me delle sorti di Manfredonia, è un progetto inclusivo, aperto ai contributi di tutti, nessuno escluso». Punto di partenza «riprendere in mano la città». E cita una serie di iniziative mirate «sui settori cruciali per il nostro territorio quali l’agricoltura, la pesca, il turismo, l’ambiente». Propone di «creare uno sportello per impiegare gli ingenti finanziamenti disponibili».
Un rinnovamento politico-amministrativo che Rotice preconizza «dovrà viaggiare parallelamente ad un rinnovamento culturale che affonda le sue radici nella fiorente ed antica Siponto, valorizzando tradizioni, storia, arte e talenti della nostra terra». Nella lista non manca il porto «da riportare al centro della discussione. Quello di Manfredonia, per collocazione, dimensione e potenzialità rappresenta una infrastruttura centrale per lo sviluppo dell’intero territorio e richiede un rilancio della propria vocazione peschereccia e commerciale».
Michele Apollonio