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PARCO/ ABUSI LAGO SALSO, NIENTE ILLECITI L’ENTE CHIUDE LA QUESTIONE

Presunti lavori presso l’Oasi Lago Salso .. che hanno comportato la messa a coltura di una notevole parte dei terreni vincolati alla creazione di habitat naturali: il pre­sidente dell’Ente Parco, Pazienza, che ha già dichiarato l’infondatezza della segnalazione, «ha voluto indire lo svol­gimento di un sopralluogo tecnico per dare definitiva certezza alla inesisten­za della reclamata violazione di norme sulla tutela dell’habitat nell’Oasi Lago Salso».

Il sopralluogo, svolto dagli organi di Polizia giudiziaria dei Carabinieri fo­restali, sezione parchi, dai funzionari dell’Ente parco e dall’agronomo dele­gato della Oasi Lago Salso SpA) è ter­minato con la redazione di un verbale ufficiale, nel quale è stata accertata l’assoluta inesistenza delle questioni sollevate nella segnalazione.

«All’interno dell’Oasi Lago Salso non vi è stata alcuna attività di dis­sodamento di aree pascolive e/o di tra­sformazione di superfici in terreni col­tivati. Nell’intera area dell’Oasi Lago Salso non è in corso alcuna attività illecita da sospendere e non vi è ne­cessità alcuna di adoperarsi in azioni di ripristino di habitat deteriorati; non ricorrono responsabilità, omissioni o danni ad opera di alcuno»: questo il risultato.

«I segnalanti sono: Vincenzo Rizzi e Maurizio Marrese – si legge in una nota dell’Ente – Mentre quest’ultimo è re­ferente territoriale del WWF, il primo è rappresentante della Federazione na­zionale Pro Natura, ma è anche stato membro del precedente Cda dell’Oasi Lago Salso SpA, quale espressione del socio di minoranza (Centro Studi Na­turalistici onlus al 4%). Non sfugge all’attenzione dell’Ente Parco la mole di comportamenti riottosi e sobillatori posti in campo dal Centro studi sin dall’inizio della vicenda relativa allo scioglimento e alla liquidazione dell’Oasi Lago Salso SpA, che fu avviata a seguito dell’adozione di una de­libera del 12.11.2019, votata all’unani­mità dal Consiglio Direttivo dell’Ente Parco, su proposta di Pazienza, dopo aver verificato l’esistenza di una serie di irregolarità e mancanze nella ge­stione della Società (di cui il Parco è socio di maggioranza al 96%) gover­nata, nei fatti, dal socio di minoranza CSN onlus. Non sfugge – prosegue – che le numerose mistificazioni e strumen­talizzazioni operate dal CSN onlus, rappresentano tentavi di trascinare l’Ente Parco in una infinita e asfittica que­relle, per indurlo a desistere dal suo intento di voltare pagina nella zona umida di Lago salso, ovvero quello di portare la gestione della Società in un alveo di correttezza amministrativa e di pieno rispetto delle norme di legge».

Michele Apollonio