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Vieste – ESTATE 2008, FLUSSI TURISTICI POSITIVI, MA A CHE COSTO PER LE AZIENDE RICETTIVE?

 

Come sempre, a fine stagione estiva, arrivano i primi dati sui flussi turistici estivi. Dopo l’altalena delle previsioni diffuse durante l’estate (talune davvero esagerate, come quelle dell’assessore regionale al Turismo Ostillio) ora si hanno a disposizione i dati reali, o meglio quelli ufficiali diffusi dalle Apt, le aziende di promozione turistica. Per quanto riguarda Vieste quei dati (temporalmente parziali perchè riferiti alla data del 30 settembre) fanno registrare incrementi rispetto al 2007 sia sul fronte degli italiani che degli stranieri [vedi tabella a fianco].

Che quei dati debbano considerarsi sì ufficiali ma solo simili a quelli reali deriva dal fatto che negli ultimi anni le aziende turistiche hanno sempre risposto positivamente all’obbligo di comunicare i dati sui flussi. Una tendenza che potrebbe avere «distorto» nel corso degli ultimi anni i consuntivi perché, anche a fronte di un calo reale dei flussi, l’aumento delle comunicazioni dalle strutture ricettive ne avrebbe compensato in aumento il dato complessivo.
A questo va peraltro anche aggiunto che per la concomitante attività di una notevolissima ricettività turistica nascosta (ne è testimonianza la miriade di appartamenti sparsi sul territorio comunale) i flussi andrebbero sicuramente espansi.
Tutto sommato quindi, pareggiando queste due distorsioni del dato reale, si può assumere per «realistico» il dato ufficiale dell’Apt.
I fatti da evidenziare dopo la stagione turistica 2008 sono altri, al di là del fregiarsi eventualmente di un qualche merito. Primo, su tutto ha pesato la buona stella di un andamento climatico estremamente favorevole (che ha sbugiardato le catastrofiche previsioni piovose dei metereologi) che ha spinto alla vacanza anche i più recalcitranti. Secondo, a fronte di quei risultati, su cui ovviamente pesano i dati di agosto, bisognerebbe molto più realisticamente chiedersi: a che prezzo per le aziende di sono potuti raggiungere quei risultati? Ovvero, visto che fino all’ultimo, anche nel periodo centrale di agosto, i booking delle strutture registravano spazi vuoti, con quale entità di sconti (dicono anche fino al 30%) si è riusciti a vendere? Sono state forse più queste offerte (last minute o veri e propri saldi?) che l’attrattività di Vieste come meta turistica a smuovere il mercato? Da questo dato che indicazioni trarne per la prossima stagione? Forse, più che discettare sui numeri, il problema centrale è piuttosto come stare sul mercato, soprattutto per quel «segmento famiglia» (che ora anche l’assessore regionale Ostillio ha scoperto essere centrale per la Puglia) che dovrà confrontarsi con una crisi economica non di poco conto.