Dopo un’attesa non priva di contrasti, è stato nominato ieri dalla giunta regionale, il nuovo direttore generale dell’Asl Foggia. E Ruggiero Castrignanò, leccese, direttore amministrativo nell’azienda sanitaria di Taranto. Subentrerà al dimissionario commissario Donato Troiano che aveva dato forfait una decina di giorni fa. La nomina non corrisponde ai desiderata del Pd foggiano, che fino all’ultimo momento ha tentato di orientare la decisione maturata da Nichi Vendola nelle ultime ore. I consiglieri dauni, che hanno incontrato il governatore prima della giunta, avrebbero voluto un manager proveniente dalla stessa provincia (da giorni era pronto anche il nome di Lazzaro Di Mauro, noto e stimato primario immunologo della casa sollievo di S. Giovanni Rotondo, privo però di esperienze di gestione). Il governatore ha replicato che si tratta di uno schema non adoperato per alcuna Asl: i manager sono tutti originari di territori diversi da quelli chiamati a gestire. Il Pd ribolle. Non è escluso che il segretario provinciale Paolo Campo metta in atto qualche iniziativa. Di certo c’è che arriverà la richiesta di azzerare (dopo Troiano) anche il resto della triade di vertice: ovvero direttore sanitario e amministrativo. Alle proteste si associa il presidente dell’Anci Michele Lamacchia. «Violando una legge voluta da questa giunta – dice – si è proceduto alla nomina senza consultare la conferenza dei sindaci. Il che’ produce un atto amministrativo viziato».