Salviamo le torri di Ischitella non è uno slogan, ma una richiesta di aiuto alle istituzioni che da troppo tempo è rimasta inevasa. La Torre piccola del Varano, ubicata a Foce Varano, sulle sponde dell’omonimo Lago, e la Torre Varano grande (denominata Torre Sanzone) rappresentano le torri costiere più antiche del Gargano, ma, nonostante l’importanza storico-archeologica, il sito sconta anni di abbandono e di incuria. E così l’indefesso Giuseppe Laganella,cinereporter garganico che da anni si occupa del caso, ha organizzato con la partecipazione di Teresa Rauzino,ricercatrice e storica del Centro Studi “Giuseppe Martella” una giornata di sensibilizzazione al restauro. Domenica 20. Laganella ha dato appuntamento anche a Beniamino Piemontese,socio dell’associazione salentina Torre di Belloluogo di Lecce, con cui si è rinnovato un sodalizio culturale.
“Il caso delle torri del Varano è emblematico di una mancata valorizzazione delle risorse architettoniche e culturali di un territorio, quello del Gargano nord, abbandonato da anni all’incuria e all’ indifferenza-dichiara Rauzino -. Gli enti territoriali e quelli preposti alla tutela non stanno facendo assolutamente nulla. La Torre Piccola del Varano presenta ampi squarci e crepe e la cosa paradossale è vedere che alle sue pareti ancora integre vengano appoggiate grandi fasci di canne palustri che ne pregiudicano la stabilità. A mio avviso bisognerebbe richiamare la Soprintendenza ai suoi doveri, e il Comune, invece, dovrebbe interessarsi alla questione e procedere con l’esproprio. È inutile girarci intorno, la questione è seria. Il territorio garganico sconta diversi casi di incuria, basti pensare alle condizioni in cui è ridotto il totem del Parco nazionale Gargano, posizionato nel canneto nei pressi della Torre piccola. L’iscrizione che vi è apposta è completamente illeggibile”, chiosa la studiosa. Dello stesso avviso circa la gravità della situazione delle due torri è Beniamino Piemontese, rappresentante dell’Associazione Ideale Torre di Belloluogo che così commenta: “Da cittadino di origini garganiche provo una immensa ammirazione per i promotori e gli organizzatori, Giuseppe Laganella e la Professoressa Teresa Maria Rauzino, e tanti altri meritori rappresentanti di valide associazioni artistiche-cultuali del territorio della importante ed intensa manifestazione simbolica in difesa delle vestigia martoriate delle due Torri medievali gemelle di Foce Varano, a cui ho preso parte con commozione insieme a mio figlio. Al contempo provo una incontenibile rabbia e un fortissimo disprezzo verso tutti coloro che – come rappresentanti delle istituzioni e degli enti pubblici preposti alla tutela delle testimonianze superstiti del glorioso passato della nostra terra – colpevolmente ed irresponsabilmente omettono di svolgere il proprio dovere di difendere, tutelare e valorizzare questi monumenti, beni artistici e che la storia ci ha consegnato, condannandoli in questa maniera infame alla rovina”. Da parte sua, Giuseppe Laganella, da anni cerca di salvare quanto resta delle due torri storiche, cercando di contattare senza successo alcuno, gli eredi di una proprietà allargata, tentando, di coinvolgere le istituzioni preposte, amministrazione comunale di Ischitella, in primis. Ora, trascorsi anni da un interessamento in solitaria, il reporter garganico ha fatto sapere di interessare anche il Consiglio di Stato, se necessario. Ma la questione delle Torri del Varano sta vedendo anche l’impegno della consigliera regionale Rosa Barone che ha sollecitato il Sindaco Carlo Guerra a muoversi – come spiega Teresa Rauzino. Nei fatti, tuttavia, la vicenda delle due torri medievali è assai simile a quella degli eremi di Pulsano, e, per entrambi i siti, il disinteresse delle istituzioni e le difficoltà legate ad proprietà frazionata, costituiscono ulteriori fattori di un’impasse che perdura ormai da troppo tempo.
Claudia Ferrante
l’attacco