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Olive 2008 a prezzi stracciati, Apo propone “sistema di filiera” modello Toscana

"E’ fondamentale che tutti i soggetti operanti nei settori olivicolo ed oleario facciano squadra per costruire un sistema di filiera". E’ quanto afferma la presidente provinciale dell’Apo Unasco di Foggia, Carla Costantino, che interviene per chiedere "il riconoscimento del giusto prezzo sia delle olive che dell’olio e, al tempo stesso, di contrastare speculazioni, frodi e sofisticazioni a danno dei produttori locali, che – evidenzia – rischiano di mettere in ginocchio il comparto – olio in Capitanata e nell’intera Puglia". Secondo l’APO, per la produzione delle olive si sta verificando la medesima crisi che interessa grano e uva per il basso prezzo riconosciuto ai produttori. L’olio viene venduto a tre euro a litro e le olive pagate a 33-35 euro a quintale – riferisce l’associazione olivicoli – mentre lo scorso anno si aggiravano intorno ai 50 euro. "Sono in atto pesanti speculazioni a danno dei produttori – denuncia la presidente dell’APO -. La produzione di quest’anno ha una quantità lievemente ridotta rispetto alla precedente, a causa delle scarse precipitazioni piovose registrate in alcuni territori. Ma la qualità è ottima – assicurano gli agronomi dell’Apo Unasco di Foggia – perchè non vi è stato nessun’attacco di mosca e le caratteristiche ambientali sono state – sottolineano – le più idonee per la pianta". Tuttavia, i produttori di olio di Capitanata sono in gravi difficoltà nella vendita del prodotto. "Si coprono a mala pena le spese, a causa del basso prezzo al produttore – riferisce Carla Costantino – che non consente di coprire neanche i costi di produzione. Preoccupa, inoltre, il fenomeno delle sofisticazioni, che crea, oltre che pericoli per la salute dei consumatori, una quota di prodotto a bassissimo costo che – evidenzia la presidente Apo – abbassa i prezzi del nostro olio, che è prodotto secondo tutti i crismi della qualità da parte dei produttori locali". L’Apo Unasco, da tempo, propone "l’obbligatorietà in etichetta dell’origine dell’olio. E’ necessaria una diminuzione dei costi di produzione – rileva la presidente Costantino -. Bisogna puntare sulla qualità integrata alla valorizzazione del territorio, attraverso un sistema che metta in rete tutte le sinergie locali per creare la cultura della filiera, che valorizzi la zona di produzione e la difenda da forme di speculazioni". Secondo l’Apo Unasco di Foggia, "un modello di riferimento può essere la Toscana, dove attraverso la creazione di percorsi enogastronomici, portali turistici, forme di associazionismo evolute e partecipate – conclude Carla Costantino – sono riusciti a difendere il sistema produttivo dalle speculazioni".