Menu Chiudi

Puglia, la giunta va KO sugli emendamenti “Missionari”, si rinvia

«Strappo» istituzionale tra governo e maggioranza sulle variazioni al Bilancio e rinvio dal 15 novembre al 31 dicembre della scadenza entro cui varare la legge sui «missionari». Sono le due novità emerse dalla seduta del consiglio regionale di ieri, appuntamento al quale il centrosinistra è arrivato diviso. Un emendamento presentato dai consiglieri regionali Povia e Costantino (Pd), De Santis (Pdci) e Ventricelli (Sd) ha fatto saltare sulla sedia il governo: mancava il referto tecnico sulla copertura finanziaria e comportava lo spostamento di 2,5 milioni di euro da un capitolo di spesa riguardante il protocollo d’intesa Regione-Università di Bari e Foggia ad uno inerente le borse di studio per i medici specializzandi delle due Università. Si passa ai voti e la maggioranza va sotto: col sì del centrodestra e dei proponenti, l’emendamento aggiuntivo diventa legge. L’assessore Alberto Tedesco s’inalbera col presidente Pietro Pepe, che lo aveva ammesso ai voti, e dichiara guerra: «non lo porterò in giunta». Pepe, che rivendica di non aver ricevuto richiesta di inammissibilità da parte della giunta, ribadisce: «l’articolo è stato approvato, è legge». E dal centrodestra cavalcano la tigre: «Il tentativo e la dichiarata intenzione del Governo di boicottare “ex post” questa nuova norma di legge, con eccezioni che avrebbero dovuto essere poste prima della votazione – dice Roberto Ruocco, capogruppo di An – ed addirittura con l’esplicito rifiuto dell’assessore di dare esecuzione a quanto ormai legiferato dal Consiglio, costituisce un inquietante precedente <<L’assessore Tedesco, non sapendo come parare il colpo politico, ha fatto uno scivolone istituzionale, dichiarando all’intero Consiglio che non intende dare esecuzione a questo provvedimento incalza Rocco Palese, capogruppo di FI, puntando l’indice sulla «sciatteria istituzionale» della giunta e sulle divisioni della maggioranza, che a suo dire si sono manifestate anche per l’assenza in aula e nelle mediazioni preventive del presidente Nichi Vendola. Non solo, Palese- criticando la manovra complessiva, che come noto movimenta 650 milioni di euro di cui 540 per la sola sanità – accende i fari anche sulla delibera approvata dalla giunta ieri che autorizza lo sforamento del Patto di stabilità anche nel 2008 pur di proseguire i mandati di pagamento relativi al Por 2000-2006, in chiusura al 31 dicembre 2008 pena il disimpegno di 600 milioni di euro. L’autorizzazione, richiesta dal Bilancio, porta secondo Palese la Puglia per la seconda volta (è già accaduto nel 2006) a sforare il Patto, rinunciando alla disponibilità di cassa di circa 200 milioni di euro che lo Stato trasferirebbe alla Regione in caso di rispetto del Patto. La stessa delibera impegna la giunta a sollecitare il governo perché tutte le spese per investimenti del nuovo Por (2007-2013) non vengano conteggiate ai fini del Patto, solleciti già respinti dal precedente governo e dall’attuale in quanto investono norme comunitarie. «La Puglia non avrà l’integrazione del fondo sanitario esattamente come non lo ha avuto per il 2006. E lo dimostrano – dice il capogruppo azzurro – i 3l4milioni rimasti bloccati a Roma che oggi, con le variazioni al Bilancio, il governo regionale decide di anticipare alle Asl». Lo sblocco di quei fondi, anzi di 272 milioni relativi al 2006, è reso possibile per il fatto che il precedente governo commutò il mancato rispetto del Patto con la stesura di una piano triennale di rientro dal deficit, piano – rimarca Palese – che doveva essere consegnato entro il 31 marzo scorso e che ancora oggi non è pronto. «Ora sul 2008 alla beffa del Patto mancato si aggiungeranno i debiti delle Asl, «di almeno 190 milioni di euro nel primo semestre». E, ancora, «nei debiti delle Asl sono compresi anche i pignoramenti? La sola Asl di Bari – denuncia Gianmarco Surico (Misto) – come risulta dai registri del Tribunale, ha pignoramenti per 11 milioni di euro. Mentre nella determina di ottobre scorso del settore Sanità, nell’assegnare i 57 milioni di euro si diceva che “agli atti del servizio non esistono provvedimenti esecutivi e/o pignoramenti”».
Stop con le cifre a casaccio, ha replicato l’assessore al Bilancio Francesco Saponaro in aula, illustrando nel dettaglio la quinta manovra sulla finanziaria 2008 che – ricordiamo – assegna 60 milioni al settore trasporti e 540 (tra i 314 di anticazione e i 225 assegnati dal Cipe col riparto del fondo sanitario) alla sanità. Infine i missionari: opinioni divergenti nella stessa maggioranza e lo stop dei sindacati ha fatto slittare tutto a fine anno.