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APERTE LE ISCRIZIONI PER I MONDIALI DI ORIENTEERING. IL TRACCIATO E’ TRA VIESTE, PESCHICI, RODI E LA FORESTA UMBRA

E’ durato cinque giorni il progetto di for­mazione “Learning by doing” dei Mon­diali Master di corsa orientamento che ha dato vita ad un gemellaggio Puglia – Trentino.

L’occasione ha permesso di formare i futuri istruttori di orienteering pugliesi e garganici, in vista del mondiale che avverrà proprio in terra garganica nel luglio dell’anno prossimo e che nel territorio provinciale sta racco­gliendo un discreto successo.

La cinque giorni trentina è stata organizzata dalla Fiso nazionale in collaborazione con il Comitato Organizzatore Wmoc 2022 (World Master Orienteering Championships). L’evento si è tenuto sull’altopiano della Ra­ganella, nella zona delle Dolomiti di Brenta ed ha visto 23 giovani tecnici pugliesi for­marsi sotto il coordinamento di Raffaele Mantuano,docente di educazione fisica lucerino, responsabile volontari Fiso Puglia e delegato del Coni allo sport per l’area del Subappennino Dauno.

A l’Attacco Mantuano spiega la genesi del­l’iniziativa e la collaborazione instaurata con la Fiso. “E’ già da diverso tempo che ho ini­ziato a collaborare con la Pwt – acronimo di Park World Tour, ndr -, associazione inter­nazionale collegata con la Fiso e che si oc­cupa a livello agonistico dello sport di orien­tamento e con cui ero in collegamento già dall’anno passato. Successivamente è ve­nuta fuori l’idea dell’organizzazione del mondiale che si terrà l’anno prossimo in ter­ra garganica, dall’ 8 al 16 luglio e che toccherà Vieste, la Foresta Umbria, Peschici e Rodi Garganico, mentre il model event, una serie di allenamenti impegnativi, verranno fatti a Monte Sant’Angelo, sarà da me gesti­to, in virtù del ruolo di referente e delegato regionale per la coordinazione volontari del­l’associazione Fiso Puglia”, spiega Mantua­no, raccontando in cosa consiste l’attività dell’orienteering, uno sport ancora poco co­nosciuto dai più e che porterà sulla Monta­gna del Sole atleti da ogni parte dello Stiva­le ma anche tanti stranieri.

“L’orienteering è un’attività che prevede mo­bilità, una pratica sportiva riduttivamente assimilata ad una caccia al tesoro ma che trae le sue origini dalle esercitazioni militari. I campionati mondiali ci porteranno presen­ze che si aggirano dai 5000 ai 6000, un nu­mero impressionante”, nota.

“Ad oggi siamo già a 3000 prenotazioni, seb­bene si tratti di un evento agonistico che si terrà l’anno venturo. La formazione che si è avuta a Fai della Paganella ha visto la Puglia protagonista, eravamo in 23 ma tutti del ter­ritorio della provincia di Foggia, un gran bel risultato che mostra quanto la nostra sia una zona partecipe ad attività di questo tipo. La cinque giorni trentina è consistita in un Le­arning by doing, una formazione in presen­za in cui si impara facendo, una formula di­dattica che concede delle possibilità opera­tive migliori rispetto ad una lezione frontale. L’orienteering è una pratica che insegna ad orientarsi e a confrontarsi con le proprie for­ze, badando bene all’ambiente circostante, è sostanzialmente una corsa di orientamen­to che si fa tenendo una mappa dettagliata del territorio e una bussola attraverso cui tro­vare i cosiddetti punti di controllo, una sorta di oggetti nascosti, che sono lontani anche diversi metri. Per tale ricerca ogni atleta al momento della partenza è dotato di una S- Card programmata, una specie di pen drive, in grado di memorizzare tutti i passaggi e i tempi di impiego – racconta il formatore -. Al termine della corsa tale dispositivo viene in­serito in un lettore che consegna all’atleta il risultato della sua performance e il resocon­to della gara di ogni partecipante”.

Uno sport dunque in grado di unire la fisicità con la mente, affinando la capacità di atten­zione all’ambiente circostante e all’orienta­mento. Nel frattempo il formatore lucerino è attivo per una serie di attività sportive che lo vedranno coinvolto nella promozione della pratica per tutta la stagione estiva incluso il mese di settembre. “L’orienteering è uno sport nato oltre un se­colo e mezzo fa, ed ha una derivazione mili­tare, attraverso cui si impara ad orientarsi at­traverso una mappa, ristabilendo il giusto rapporto tra uomo natura e territorio, per ri­portare l’essere umano ad essere parte in­tegrante dell’ambiente dandogli la possibili­tà di muoversi senza avere paura. La capa­cità di sapersi orientare viene poi ripagata con la gratificazione di essere riuscito a tro­vare i punti di controllo, come se ci si fosse organizzati per una caccia al tartufo”, osser­va Mantuano, docente di educazione fisica all’istituto comprensivo Bozzini-Fasani e al comprensivo Tommasone-Alighieri, non­ché referente scolastico per l’orienteering. “Mi auguro che l’organizzazione dei mon­diali possa aprire le menti di tanti ammini­stratori lucerini nel far comprendere quanto importante sia la pratica sportiva – auspica – Da parte mia cerco sempre di diffondere la cultura dell’agonismo, tanto da gestire an­che un centro tecnico chiamato ‘Casa del guardiano’ a Monte Sambuco nella zona di Motta Montecorvino, che è un pò il nostro centro operativo delle attività che abbiamo messo in atto. Quanto al futuro, stiamo pro­gettando delle gare sia amatoriali che ago­nistiche per quest’estate, altre ve ne saran­no a settembre e con ogni probabilità saran­no organizzate su tutto il territorio gargani­co”.

“Attualmente siamo in attesa di incontrare l’assessore Raffaele Piemontesee il presi­dente del Parco Nazionale del Gargano, Pa­squale Pazienza,per coordinare le azioni di promozione sul territorio”, conclude il do­cente facendo sapere di aver avviato anche un’interlocuzione regionale con l’ente Re­gione e con la presidenza dell’ente Parco per promuovere lo sport dell’orienteering.

Claudia Ferrante

l’attacco