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Sanitàservice e i raccomandati di Rifondazione Comunista

Una cinquantina di operatori del 118 dipendenti della Cooperativa Frassati (consorziata Opus) che operano presso la postazione di Foggia hanno scritto una lettera al Prefetto. Non sanno che fare. Sono assunti dalle cooperative che avevano in appalto il servizio dalla Asl prima della nascita della Sanitàservice. A loro è stato chiesto di lasciare le cooperative e sottoscrivere un contratto con la nuova società. Ma facciamo il punto. Fino allo scorso luglio, la Asl per figure professionali come gli operatori del 118, gli autisti e i soccorritori si appoggiava a tutta una serie di cooperative. Da quest’anno la svolta. L’azienda sanitaria provinciale ha creato una società al suo interno, inhouse appunto, la Sanitàservice, nella quale sono stati assorbiti tutti i lavoratori delle cooperative.
Il motivo di questa sterzata è da ricercarsi nelle continue lamentele sulle condizioni di lavoro e sui trattamenti economici. Tra la moltitudine di cooperative destinate a scomparire però c’era anche chi aveva attuato una politica diversa, stabilizzando i lavoratori con i dovuti contratti. Oggi questi lavoratori “regolari” non sanno che fare.
“Dopo il primo giugno — si legge nella lettera — di quest’anno finalmente dono tanti anni di sollecitazione siamo stasi assunti e da pochi mesi siamo riusciti a ottenere i tanto agognati diritti: busta paga, contributi, assegni famigliari e quant’altro. Quasi nello stesso periodo delle nostra assunzione è nata la Sanità service promossa dall’Asl. Ma è legittima oppure no?”
Gli operatori sono confusi. “La vecchia direzione dice che è legittima. Non pare così né per la Confcooperative né per le singole cooperative, sappiamo che sono in corso accertamenti da parte della Procura della Corte dei Conti di Bari. In tale confusione nei giorni scorsi siamo stati sollecitati da alcuni operatori della Asl a dare la disponibilità per la partecipazione alle prove selettive propedeutiche al nostro assorbimento nella Sanitàservice. I soldi per pagarci ci sono o no?” I dubbi degli operatori riguardano soprattutto il futuro. O meglio il destino della Sanitàservice, sulla quale nessuno si sbilancia. “Se tra qualche mese a seguito dei vari ricorsi, la Sanitàservice fosse dichiarata illegittima cosa succederà? Che fine faremo?” Una delle contestazioni più forti riguarda il fatto che la Sanità service non avrebbe i requisiti per il trasporto soccorso e delle ambulanze. Gli operatori vogliono chiarezza. Ma non è l’unica denuncia. Si rincorrono i nomi quanti sul “carrozzone” della Sanitàservice ci sono saliti non avendone il diritto. Pur non avendo cioè mai presta servizio in nessuna delle cooperative. Un’altra lettera invita alle autorità, fa riferimento al ruolo di Michele Bellusci consigliere rifondarolo di Orsara.
“L’ultima delibera del commissario straordinario Donato Troiano è del 18 novembre riguarda l’affidamento in house alla sanità service di Foggia e Orsara. Al di là degli aspetti indicati dalla Confcooperative, di evidenzia che ci sono due errori sostanziali manca l’impegno di spesa e mancano i dati di costi. Alla lettera e allegata una copia della richiesta fatta F. M. alla Sanitaservice Dal 1° novembre M. lavora a Volturino. Ma ha dichiarato il falso. Ne ha mai lavorato con la Keres consorziata Opus anche perché la Keres non lavora per il 118. Ad Orsara la postazione non è gestita da alcuna cooperativa ma dall’associazione volontari soccorso. Il promotore? dell’azione è il consigliere comunale di Rifondazione Comunista Michele Belluscio. Le cooperative o le associazioni non potrebbero noleggiare o lasciare in comodato d’uso le
ambulanze o le automediche. E la lista dei raccomandati è lunga”.

L’Attacco