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Capitanata/ Banche nel ciclone “un freno ai crediti”

L’allarme lanciato dall’associazione Buon samaritano e da alcuni imprenditori durante il forum sulla legalità,. l’altra sera in Camera di commercio a Foggia, viene parzialmente confermato dai direttori di banca cittadini. Effettivamente esiste una stretta creditizia che colpisce le famiglie e le piccole e medie imprese. Ma questa situazione di difficoltà nasce da un quadro strutturale storicamente negativo, che vede Foggia e la sua provincia agli ultimi posti a livello nazionale per insolvibiità. Non è una giustificazione, tengono a precisare. Ma in una congiuntura così negativa in cui le banche sono in crisi di liquidità, quale sarebbe l’alternativa? «Siamo al punto che anche imprese di buon livello e con un mercato in espansione, abbiano di questi tempi difficoltà a far fronte ai propri impegni», spiega Angelo Grillo direttore dell’agenzia Monte Paschi di corso Garibaldi. «Nei limiti del possibile non sospendiamo le linee di credito, ma c’è garanzia e garanzia: un credito statale di questi tempi diventa irrisorio dal momento che lo Stato si rivela il peggior pagatore». Un principio che vale soprattutto per gli agricoltori, quasi tutti in bolletta (denunciano le organizzazioni professionali) e in attesa in queste settimane di riscuotere i crediti comunitari per pagare i fornitori: «Purtroppo il clima è cambiato – ammette Grillo – in passato sono stati sotto- scritti mutui decennali a tassi agevolati per venire incontro alle esigenze del mondo agricolo. C’erano le garanzie della Regione e di altri enti territoriali, come la Provincia, che oggi non ci sono più. Per cui se un agricoltore oggi chiede un prestito e non ha pagato il pregresso, la banca non può far molto». Controlli più ferrei e restrizione del credito anche per i mutui casa: «Fino a un paio di anni fa riuscivamo a erogare fino al 100% del valore dell’immobile, oggi il nostro standard non supera l’80%», spiega Maurizio Frisoli direttore di BancApulia in via Torelli. «I mutui continuiamo a farli aggiunge – solo che abbiamo ridotto la nostra attività e non da ora. Già prima che si verificassero i crolli avevamo rallentato, non avendo più la possibilità di cartolarizzare i mutui (con i grandi istituti: ndr) abbiamo dovuto frenare in attesa di tempi migliori».