Menu Chiudi

GINO LISA/ PER LA PRIMA VOLTA AEROPORTO DI PUGLIA DA’ NUMERI E SCENARI PER L’AEROPORTO DEL FUTURO (2)

Sul piano più concreto un punto fermo è sta­to messo da Aeroporti di Puglia che giovedì scorso, durante il Forum organizzato dal quo­tidiano l’Attacco alla presenza dei massimi ver­tici aziendali, ha ribadito gli impegni sull’aero­porto Gino Lisa di Foggia indicando in modo più analitico il cronoprogramma per rendere opera­tivo lo scalo a partire dalla prossima stagione estiva.

Il piano di sviluppo, entrando nel detta­glio delle opere da portare a completamento, non tralascia nulla al caso puntando a realizza­re una struttura efficiente, orientata all’attiva­zione di voli commerciali e dunque a sostenere l’attrattività del Gino Lisa, nato come polo logi­stico di riferimento per la Protezione Civile.

L’at­tività attuale come più volte ribadito è prope­deutica a dotare l’aeroporto di tutti i servizi e le infrastrutture accessorie (hangar, piazzali di so­sta e terminal) indispensabili per accogliere tu­risti e viaggiatori secondo la previsioni di uno scalo il cui dimensionamento a pieno regime prevede un flusso non superiore ai 200mila pas­seggeri l’anno.

Ma questo quando il tutto andrà a pieno regime. La previsione non riguarda il do­mani immediato, è una prospettiva a medio ter­mine sulla base di stime che dovranno poi es­sere resi compatibili con i piani commerciali di compagnie e vettori in grado di sostenere e ga­rantire il traffico aereo da e per Foggia in modo strutturato. Secondo questo ordine di idee per l’attivazione dei voli, da più parti richiesto, un grosso appeal è rappresentato dai mercati e dal­la destinazioni del Centro e del Nord Europa se si considera il Gargano come meta turistica più gettonata della Puglia intera.

Ma questo lo dico­no le statistiche. Nell’aeroporto di Foggia tra lu­glio e ottobre sono atterrati 211 voli di aviazione civile. Sono questi ì temi che saranno oggetto di confronto con gli stakeholder del territorio in un tavolo tecnico-istituzionale che Aeroporti di Puglia intende portare nel capoluogo dauno al fine di chiarire con gli operatori del settore che lo scalo foggiano potrebbe rappresentare un volano di sviluppo per l’intero sistema economico del nord della Puglia. Una provincia che non vive so­lo e soltanto di turismo.

òòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòò

 

OPERATORI TURISTICI (ANCORA) POLEMICI CON ADP. “LE COMPAGNIE AEREE CONOSCONO BENE IL GARGANO”

Lo scetticismo c’è ed è anche il sentimento dominante nei commenti degli operatori turistici. Se non altro per­chè il nodo dell’aeroporto di Foggia spesso e volentie­ri lo si è utilizzato come argomento politico nelle numerose campagne elettorali. Le dichiarazioni rilasciate dai vertici della società aeroportuale lasciano intendere che siamo davvero all’ultimo miglio.

“A noi – commenta al quotidiano l’Affacco – Mariella Nobiletti, presidente de lConsorzio Gargano Mare – interessa che l’aeroporto funzioni il prima pos­sibile e se per funzionare devono arrivare le compagnie low cost che in passato sono state attratte con incentivi non ho capito perché a Foggia non possa essere fatto quanto è sta­to fatto in altri aeroporti come Brindisi. I vettori conoscono bene il potenziale del Gargano, prima destinazione in Pu­glia dopo Bari.

Non capisco perchè chiedono un nostro intervento e quale debba essere la nostra parte. C’è una di­sparità di trattamento con altri territori e questo non va be­ne. Abbiamo diritto ad avere le stesse opportunità che ven­gono date agli altri”. Si parla di destagionalizzazione, un pre­ciso richiamo di Adp: “Se riprendiamo il piano strategico Puglia365 – aggiunge l’imprenditrice – si dice espressamente che questa può avvenire soltanto nel momento in cui si crea­no le condizioni per far arrivare turisti.

Noi abbiamo la ne­cessità di avere un aeroporto funzionante per prolungare la stagione. L’anno prossimo nel 2022 ospiteremo i mondiali di orienteering. La gente andrà a Bari e poi dovrà venire sul Gargano. Stiamo perdendo la possibilità di far arrivare il maggior numero di persone possibili. I tour operator la pri­ma cosa che ti chiedono è se hai un aeroporto vicino”. “Credo che Adp debba avere un confronto perchè per noi il Gino Lisa è una scommessa” commenta l’imprenditore Paolo Rosiello, dirigente storico di Confcommercio.

“Il marketing si costruisce a monte. Di destagionalizzazione si parla da 40 anni e credo che non sia molto chiaro il signifi­cato, destagionalizzare significa chiamare gente a fare co­sa? Prendiamo l’esempio del Parco Nazionale del Garga­no che abbiamo da 30 anni, è un fantasma. Il Parco non ha la promozione necessaria e dunque inutile andare se non si creano le condizioni per avviare tante attività ambientalistiche che possono richiamare tedeschi a dicembre. A gen­naio chi viene sul Gargano ?

Il Parco ha realizzato un piano che è una masturbazione mentale, ma non se ne conosce la concretezza per avviare iniziative che possano essere destagionalizzanti. Bisogna trovare altre soluzioni per attrarre flussi stranieri durante la bassa stagione e poi bisogna scin­dere i ruoli: gli operatori hanno il compito di investire, orga­nizzare l’accoglienza ma poi la politica qualcosa la deve pur fare. Abbiamo una risorsa importantissima, oggi parlano tut­ti di ambiente, abbiamo 100 specie di orchidee e un habitat naturale che potrebbe richiamare turisti durante i week end e non siamo in grado di inventarci nulla ?

Il Parco è rimasto tale come era 50 anni fa con le aree di sosta per il picnic, ma questo non basta, deve essere animato, basti vedere cosa fanno in Abruzzo e quali sono le attività che richiamano turisti e visitatori stranieri”.

“Quando la volpe non arriva all’uva dice che è acerba – cita con una nota di sarcasmo Gigi Manzionna, proprietario dell’Hotel degli Aranci a Vieste. “Si scaricano le responsabilità sugli altri. E’ un vecchio ritornello di Aeroporti di Puglia. Com­prendiamo che debbano potenziare Bari ma o fanno finta di capire o non vogliono capire.

La destagionalizzazione è una chimera. Per farla ci vogliono strade, autostrade, porti e aeroporti. Ci aggiungo anche la digitalizzazione e le reti inter­net veloci. Se non si creano queste condizioni per destagionalizzare come faccio a dire all’inglese, francese e olande­se che adesso per arrivare sul Gargano utilizzano gli aero­porti di Pescara o di Napoli.

Adp continua a ripetere la stes­sa cosa da anni, forse per via dei vecchi retaggi del Federi­co II e allora… Da quando si parla di questa storia degli ae­roporti, noi facciamo la destagionalizzazione su gomma. Al momento abbiamo solo appreso dai giornali che la pista del Gino Lisa è pronta.

Mi dicono anche che stanno preparan­do un piano strategico su charter il che presuppone che una compagnia o agenzia organizzino quello che chiamano “gruppage” più che voli charter. Ma questo è un aspetto che si lega ad altri poiché ci vuole la certezza che l’aeroporto possa essere utilizzato in maniera efficiente. Foggia po­trebbe servire per il trasferimento delle merci sui voli cargo e per i cittadini foggiani o per la provincia molto ampia ma se non abbiamo certezze mi chiedo di cosa stiamo discutendo. Quando si parla di “immobilismo” degli operatori turistici stiamo parlando della seconda provincia della Puglia ma chiedo anche se tutte queste domande se le sono poste quando hanno aperto a Brindisi.

Noi siamo la bella Cene­rentola, ma diamo numeri perché a livello turistico faccia­mo il botto. Non voglio fare campanilismo ma chiedo se dia­mo magari fastidio a qualcuno che ce lo dicano chiaramen­te. Se gli operatori hanno gli strumenti possono attivarsi. Onestamente su questo prossimo incontro non ci credo ma spero si possa iniziare a volare perchè l’aeroporto è un be­ne che serve a tutti. Gli stranieri comprano voli andando su Pescara e su Napoli, fanno il tour del Gargano o vanno a San Giovanni Rotondo proseguendo per il Salento o la Si­cilia. Noi vendiamo ospitabilità e non abbiamo margini per regalare biglietti. Se leggiamo il piano strategico è molto evidente”.

òòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòò

NOBILETTI: DESTAGIONALIZZAZIONE? A VIESTE STIAMO GIÀ LAVORANDO TANTISSIMO

Ribaltare sugli operatori turistici la soluzione del problema mi sembra qualcosa di assolutamente non corretto”. Nel dibattito sull’aeroporto di Foggia intervie­ne il sindaco di Vieste, Giuseppe Nobiletti. “La Puglia nel 2019 ha registrato circa 3,5 min di presenze straniere e Vieste nello stesso anno ne ha contate 338mila con circa 2milioni di pernottamenti, subito dopo Bari che ne ha registrate 415mila.

Vieste rappresenta il 10% delle pre­senze dell’intera Puglia e quando sento parlare di domanda sul comparto turistico di­co che non è mai stato un problema”. “L’aeroporto non è volano di sviluppo solo per il turismo, ma è l’aeroporto della provincia di Foggia.

A Brindisi abbiamo sviluppato il Salento, adesso perché non vogliamo sviluppare il Gargano o la provincia di Fog­gia dove ci sono tante attività agricole e industriali. E’Adp che ci deve trovare la so­luzione, non può ribaltare le responsabilità all’operatore economico, sarebbe troppo comodo dare addosso.

Quando è partita Brindisi, avete per caso chiesto agli opera­tori turistici del leccese di sovvenzionare l’aeroporto? Aeroporti di Puglia deve da­re risposte ad un territorio che la domanda ce l’ha già e gli operatori turistici del Gar­gano sono pronti e i dati lo dimostrano. Destagionalizzazione?

Stiamo lavorando tan­tissimo, prima del covid gli aumenti delle presenze a febbraio o aprile maggio e ottobre e novembre erano a tre cifre. Se ci danno una mano con l’aeroporto aumentere­mo la nostra offerta. Se chi viene fuori stagione deve stare qui 3 o quattro giorni è chia­ro che prende l’aereo, noi come città stiamo cercando di dare un’offerta che non sia solo quella balneare ma stiamo puntando molto sul turismo culturale, sul turismo na­turalistico e gli imprenditori faranno il loro nel momento in cui avranno le richieste ri­marranno aperti molto più a lungo.

Il tavolo tecnico-istituzionale preannunciato: non vorrei che fosse uno di quei tavoli in cui non si raggiunge nulla e si scarica le respon­sabilità sul territorio”.

“Ho la certezza che l’intenzione da parte della Regione sia quella di lavorare affinché tutti gli aeroporti possano avere lo stesso sviluppo e la stessa possibilità di crescere ed espandersi soprattutto in un territorio che ha la necessità di avere supporto da par­te della Regione”.

E’ il commento dell’assessora regionale al Welfare, Rosa Barone. “Siamo contenti se queste non sono speranze ma sono certezze. Ognuno deve pren­dersi le proprie responsabilità ma anche la propria competenza rapportata al ruolo che riveste per dettare la propria linea politica nuova.

Se il territorio decide di ospita­re un aeroporto è chiaro che deve farsene carico così come le istituzioni devono la­vorare affinché questo sia possibile nella stessa identica posizione degli altri. Credo che a questo punto sarebbe opportuno dar vita ad un tavolo tecnico-istituzionale do­ve lavorare per decidere che posizione prendere e dettare questo cambio di menta­lità che credo debba necessariamente avvenire perché un territorio per accettare la destagionalizzazione e poter invertire la marcia e lavorare in maniera differente fino a quanto fatto fino ad ora sicuramente è richiesto un cambiamento, una vera inver­sione di marcia”.

Onofrio D’Alesio

l’attacco