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SUPERSTRADA/ GLI AMBIENTALISTI: “LA MOBILITA’ NON E’ SOLO VELOCITA’, NON BASTA SOLO UNA STRADA A VALORIZZARE IL TERRITORIO” (2)

Durante il dibattito pubblico di Vieste c’è stato un momento di tensione, a se­guito dell’intervento del naturalista Vincenzo Rizzi, che in collegamento online, ha espresso tutte le sue perplessità sul pro­getto, tra cui le criticità di natura ambientale legate in primis ai vincoli, a detta dell’esper­to, ineludibili fissati dalle norme sui parchi na­zionali, a cui è sottoposta l’area protetta del Gargano.

Tra le ultime considerazioni Rizzi ha inserito l’argomento del rischio di infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici, scatenando le pro­teste dei viestani presenti al cinema e del Sin­daco Nobiletti che, in risposta, ha elencato tutte le azioni poste in essere dalla comunità per combattere la criminalità organizzata, re­spingendo con decisione l’etichetta di città mafiosa.

Al di là dell’epilogo, l’intervento d Rizzi ha aperto uno squarcio sulla possibilità che nel corso del confronto si venga a creare una du­ra contrapposizione tra il mondo ambientali­sta e i promotori dell’opera.

Sta seguendo con attenzione gli incontri Gianfranco Pazienza, ecologista di San Giovanni Rotondo, tra i sostenitori della na­scita del Parco del Gargano. “Premetto che trovo il dibattito pubblico una cosa sacrosanta, un’ottima iniziativa e i rilie­vi sollevati da Rizzi mi trovano d’accordo. Ri­cordo che il Movimento 5 Stelle, un paio d’an­ni fa, aveva cercato un primo momento di in­contro. Già allora dicemmo (e lo diciamo an­cora) che l’approccio sul Gargano dovrebbe avere a che fare con la mobilità sostenibile.

Non siamo contrari al fatto che si migliori la mobilità sul Gargano, il punto è che la mobi­lità non è soltanto su gomma e non è soltan­to velocità”, ha chiarito Pazienza. Bisognerebbe fare ragionamenti che preve­dano spostamenti non necessariamente in macchina ma con i servizi pubblici, in bici e anche a piedi.

“La comodità non è sempre la velocità ma è avere i servizi ad esempio sa­nitari, della pubblica amministrazione in re­moto con la digitalizzazione, a disposizione. Dopodiché è chiaro che è necessaria una viabilità sicura ma perché non provare a mettere in sicurezza quella che già c’è, pensan­do ad un uso della strada che consideri an­che chi va in campagna, i pendolari, chi va a scuola e così via. Dobbiamo fare i conti con il fatto che stanno cambiando i modi di stare sulla strada. La strada, inoltre, è fatta anche per godere del viaggio, se poi parliamo dei tu­risti.

Si prevede un investimento da 850 mi­lioni di euro per la Nuova Garganica ma per­ché invece non si pensa ad un ammoderna­mento e messa in sicurezza delle strade esi­stenti? lo credo che si possa fare e sarebbe conveniente anche in termini economici: un chilometro di una strada ex novo costa 25 mi­lioni di euro, come un chilometro di autostra­da; mentre per ammodernare un chilometro della Peschici Vieste, si spenderebbe un mi­lione”.

Senza contare, ricorda Pazienza, che camperisti, pullman turistici, visitatori che voglio­no raggiungere le località costiere, percorre­ranno le vecchie strade, non la Nuova Gar­ganica. “Ebbene, anche la Litoranea merita di essere messa in sicurezza sia per i pen­dolari che per i turisti. Queste cose le met­temmo già in evidenza con i proponenti del Movimento 5 Stelle, anche noi chiedemmo un dibattito pubblico che poi, ben venga, ha organizzato Anas”.

E se per l’ecologista il tratto da Vico a Vieste può essere “digerito”, più problematico, pre­vede, sarà il tratto tra Mattinata e Vieste. “Probabilmente si rischia di perdere molti an­ni in progettazioni per provare a risolvere i problemi che alla fine non si risolveranno e che non porteranno nemmeno all’opera, mentre intervenendo sull’adeguamento del­la Provinciale, pur avendo degli impatti, sarebbe più semplice da fare perché è una stra­da già consolidata.

Tra l’altro in quell’area ci sono da affrontare le questioni ambientali con l’attraversamento della zona 1 del Par­co, con l’idrogeologia e quant’altro. È vero che da Mattinata a Vieste, come diceva l’ar­chitetto, con la nuova strada si risparmiereb­bero 23 chilometri, 23 su 100 fino a Foggia comportano un risparmio di 10-15 minuti. E cosa sono per chi viene dalla Germania 15 minuti di viaggio in più o in meno? E chi vie­ne dalla Germania, lo fa per ammirare le bel­lezze del Gargano, per fermarsi 15 giorni, su cui non pesano assolutamente 15 minuti in più o in meno di viaggio. Farebbero invece comodo ai pendolari ma se mettessimo in si­curezza la Provinciale se ne guadagnereb­bero comunque 8, vale a dire il 50%, con co­sti e impatti molto ridotti”. Senza contare che non è stata presa in considerazione l’intermodalità o il trasporto delle merci via mare, che toglierebbe dalla strada i tir.

In conclusione: “Il Gargano non può pensare di investire su una bella infrastruttura viaria senza porsi il problema di come meglio valo­rizzare il territorio. La mobilità è solo un ele­mento. Basti guardare ai paesi lambiti dalla superstrada del Gargano Nord, là non si è in­vertita la tendenza allo spopolamento. Ra­gion per cui non è solo una strada che valo­rizza un territorio ma bisognerebbe pensare a nuovi modelli di vita all’interno di un’area protetta”, ha concluso Pazienza.

cinzia celeste

l’attacco