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Peschici/ Il Centro Martella propone un percorso tra le abbazie e i sentieri del Gargano

«Si potrebbe creare un inedito itinerario storico-religioso-naturalistico dal suggestivo titolo: ‘Andar per abbazie” . Da Peschici giungerebbe fino a Mattinata, con tappe lungo le antiche abbazie sparse per tutto il Gargano. L’itinerario potrebbe chiudersi con una minicrociera alle Isole Tremiti, dove sorge l’abbazia madre di Càlena: Santa Maria a Mare”. L’idea della “Città Gargano” del presidente del Centro studi “Martella” di Peschici, Teresa Rauzino: la Cultura e la Storia dei luoghi che si “riattualizzano”, nel terzo millennio, come volano di rinascita dell’intero territorio. Partendo (perchè no?) dal restauro di Càlena e delle abbazie ad essa collegate fin dal Medioevo”.
Calena resta lì, nella piana di Peschici, nella sua “agonia di pietra”, mentre si continua a discutere sul da farsi. L’unico dato concreto, al momento, è la firma della convenzione tra i proprietari, (la famiglia Martucci” e il Comune di Peschici risalente a settembre scorso. Intesa che non ha convinto tutti da una parte quanti nell’accordo vedono la “resurrezione” della storica abbazia, altri la sua “débacle”. Aldilà delle posizioni di merito, resta un dato sul quale c’è poco da discutere e molto da fare. «Se non si agirà nel più breve tempo possibile – spiega Rauzino – la copertura lignea dell’abside crollerà; il campanile a vela, che ospita un prezioso bassorilievo di Madonna orante, risalente al 1393, e completamente ricoperto da vegetazione invasiva, si sfalderà”. La “chiesa antica” dell’XI secolo, segnalata dal Bertaux all’inizio del Novecento per una rarissima tipologia di cupole in asse, divisa in due ambienti separati, continuerà ad “ospitare” attrezzi agricoli” e trattori.
Il restauro di Càlena, “deve passare”, con decisa assoluta priorità – aggiunge il Presidente del Centro studi – dai fondi europei di “Area Vasta Capita- nata 2020”. La durata della convenzione con i “possessori” del monumento è di soli quarant’anni ed il restauro di una delle più antiche abbazie europee va avviato immediatamente”. Calena, indiscutibilmente, è un bene che appartiene non solo al Gargano, ma alla Puglia intera e che va restituito alla pubblica fruibilità non solo dei residenti dell’Area vasta, ma dei turisti italiani e stranieri che ogni anno scelgono Peschici non solo per il mare e il suo paesaggio, ma anche per la sua storia. «Testimoniata finora – sottolinea Rauzino – da un portone eternamente sbarrato, nonostante a fianco vi sia il “totem” del Parco del Gargano che inserisce Càlena nel circuito religioso dell’area protetta».