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LETTERA A PUTIN

Riceviamo e pubblichiamo

Lei “signor” Putin (mi concedo di premettere questo sostantivo – signor- davanti al suo nome perché spero che gli sia rimasto ancora una minima parvenza di umanità) lei  non è altro che un semplice  uomo, non si può permettere di arrogarsi il diritto di vita e di morte su altri uomini semplici. Lei crede di avere il potere di farlo e non sono meno colpevoli coloro che gli stanno intorno che glielo fanno credere. Si renda conto che il suo declino politico e di potere ha iniziato la sua parabola discendente. E questo è dovuto all’ opposizione di quegli uomini semplici che lei crede di sottomettere con facilità.  È dovuta anche al dissenso coraggioso dei suoi connazionali che non vogliono sporcarsi le mani di sangue dei loro fratelli ucraini. 

Lei “signor” Putin non rappresenta la Russia, la Russia sono i bambini russi, la Russia è Tolstoj e Dostoevskij, Prokofieve Shostakovich, l’ Ermitage, il Bolshoi con i suoi balletti, i meravigliosi paesaggi.

Lei “signor” Putin, con l’invasione premeditata non provocata e ingiustificata dell’Ucraina, ha deliberatamente scatenato una guerra tra due popoli uniti da sempre da una fratellanza indiscutibile giustificando questa sua scellerata azione richiamandosi, retoricamente,  al passato storico. Ma il passato serve per migliorare il futuro; il passato non serve a giustificare azioni violente e criminali . Non può essere la guerra a derimere gli errori e gli orrori del passato. Non è più giustificabile. La guerra è inutile e sciocca, un’ idiozia.

In guerra non sono i popoli; chi è in guerra sono le oligarchie  che governano il mondo e che per la loro sete di potere sono disposte a sacrificare vittime innocenti tra i loro stessi popoli di cui lei ne rappresenta l’ apice scellerata. E questo è ovvio,  palese agli occhi della stragrande maggioranza delle comunità internazionali.

Abbiamo bisogno di umanità, “signor” Putin, che riparta dai valori  che ci uniscono , che non potrà mai passare dagli orrori e dal sacrificio degli innocenti. 

Abbiamo bisogno di una visione più allargata del mondo, che non è quella dei potenti e dispotici, ma quella dei popoli che semplicemente vogliono vivere.

Abbiamo bisogno di una visione di inclusione e non di esclusione basata sul dialogo e la comprensione degli altri; ne siamo obbligati, non si può evitare, gliene dà segno la sua presunta economia “forte” che barcolla.

Lei “signor” Putin è un semplice uomo, ma faccia un gesto da uomo semplice:

Si impegni affinché tutto ciò si possa realizzare.

Abbi il coraggio di convertire il suo pensiero verso questi obbiettivi  come solo  i grandi uomini sanno fare.

E allora si che farebbe la Storia.

Ci pensi “signor” Putin prima che sia troppo tardi.

Gaetano Manfredi