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Riparto Sanitario/ La Puglia chiede nuovi criteri

La Puglia valuterà dal punto di vista politico «se andare ad una rottura con il governo con la restituzione della quota del fondo sanitario o trovare una soluzione adeguata»: lo ha detto l’assessore regionale pugliese alle Politiche della Salute, Alberto Tedesco, in merito alla posizione assunta nella riunione della Conferenza dei presidenti di Regione sul riparto 2009 del fondo sanitario. Il problema della Puglia ha spiegato Tedesco – «è un problema di metodo prima ancora che di merito», nel senso che «i criteri attraverso i quali viene ripartito il Fsn sono criteri assolutamente penalizzanti non solo perla Puglia ma per quasi tutte le Regioni meridionali». «Non si può continuare – secondo Tedesco – con l’unico criterio dell’anzianità della popolazione. Occorre anche considerare l’indice di deprivazione: ad un indice di deprivazione più alto corrisponde una morbilità più alta e quindi costi sanitari più alti». La Puglia ha quindi chiesto che «così come per anni è invalso il criterio pressochè unico dell’anzianità della popolazione, a questo criterio si aggiunga il criterio della deprivazione e c’è stato risposto che la linea di principio è corretta ma che fra un anno cambierà tutto anche con l’avvento del federalismo fiscale. Noi abbiamo risposto che se il principio è corretto occorre già avviare una rivalutazione graduale del fondo attribuito alla Puglia, regione con la spesa più bassa, on i trasferimenti più bassi in Italia e con uno sforzo grandissimo compiuto in questi anni per adeguare i servizi, e per migliorarli».
Il riparto sanitario secondo il fondo 2008 pubblicato in giugno sulla Gazzetta Ufficiale, perla Puglia è di 6.248.793.858 euro, per la Basilicata invece di 947.294.372. Comincia quindi in salita il confronto tra le regioni sul riparto del fondo per il servizio sanitario nazionale: le obiezioni non vengono solo dalla Puglia. I governatori l’altro ieri riuniti nella sede della conferenza delle regioni in via Parigi a Roma hanno discusso per ore ma alla fine hanno dovuto gettare la spugna e aggiornare la riunione a mercoledì. Oltre alla Puglia anche Liguria, Campania e Sicilia – hanno chiesto nuovi criteri di ripartizione sostenendo di avere bisogno di maggiori entrate. In particolare Liguria, Campania e Sicilia contestano il taglio ai rispettivi piani di rientro, compiuto per compensare l’aumento di spesa determinato da un consistente aumento demografico che riguarderebbe altre regioni. sono buoni: i fondi dalle Regioni Con il riparto 2009 si chiuderà anche il Patto per la salute che scade a fine anno. Dal 2010 fino al 2012 le regioni dovranno affrontare una trattativa per un nuovo patto triennale. I presupposti non sono buoni: i fondi delle Regioni sono considerati insufficienti.