Menu Chiudi

PENSIONI/ DA APRILE CAMBIANO I PAGAMENTI: LE NUOVE DATE E TUTTI GLI AUMENTI

Addio allo stato di emergenza, e addio alle pensioni in anticipo. Dal mese di aprile le pensioni torneranno ad essere pagate a partire dal 1° del meseanche negli uffici postali e non più in anticipocome era ormai diventata la prassi dall’inizio della pandemia.

Poste Italiane ha comunicato infatti che a partire dal mese di aprile sarà ripristinato il normale calendario di pagamento delle pensioni, proprio a seguito della cessazione dello stato di emergenza dal 31 marzo. Cosa cambia, dunque?

Le nuove dei pagamenti delle pensioni da aprile 2022

Per i pensionati titolari di un Libretto di Risparmio, di un Conto BancoPosta o di una Postepay Evolution le pensioni torneranno ad essere accreditate regolarmente dal primo giorno del mese.

Attenzione, però: tutti i pensionati che intendono ritirare i contanti allo sportello potranno presentarsi in uno dei 12.800 uffici postali su tutto il territorio nazionale da venerdì 1 a mercoledì 6 aprile, secondo la turnazione alfabetica affissa all’esterno di ciascun ufficio postale. Quindi la turnazione alfabetica resta, ma salta come dicevamo l’anticipo.

Sempre da venerdì 1° aprile, inoltre, i titolari di carta Postamat, Carta Libretto o di Postepay Evolution potranno prelevare i contanti dagli 8mila Atm Postamat in Italia, senza bisogno di recarsi allo sportello.

Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito www.poste.it o contattare il numero verde 800 00 33 22.

Le nuove aliquote Irpef

Ricordiamo che anche ad aprile le pensioni saranno più alte, per effetto della riforma Irpef introdotta con l’ultima Legge di bilancio, che ha portato le aliquote da 5 a 4 e le ha riviste:

  • fascia di reddito fino a 15mila: aliquota resta al 23%,
  • fascia di reddito 15-28mila: aliquota passa dal 27% al 25%,
  • fascia di reddito 28-50mila: aliquota passa dal 38% al 35%,
  • oltre i 50mila: scatta aliquota al 43%.

Vengono quindi tagliate le aliquote Irpef per i redditi tra 15mila e 55mila euro, che rappresentano il 50% dei contribuenti italiani, il che significa che chi ha un reddito compreso in questa fascia pagherà il 2% o il 3% di tasse in meno rispetto a prima. Nulla cambia invece per i redditi più bassi, fino a 15mila euro, e per quelli più alti, da 75mila euro in su: questi pensionati, avendo le aliquote invariate, pagheranno sostanzialmente la stessa Irpef.

Chi prenderà di più di pensione

In un question time alla Camera in Commissione Finanze alla Camera, il sottosegretario all’Economia Federico Freni ha spiegato che grazie alla riforma dell’Irpef le pensioni avranno aumenti medi di 211 euro all’anno. I pensionati interessati dalla misura sono in totale 10 milioni e 292mila.

Il beneficio maggiore spetta a redditi medio alti, mentre per le fasce più basse l’aumento è di poche decine di euro al mese. Ecco il dettaglio:

  • fascia di reddito 15-28mila: 4,9 milioni di pensionati, aumento annuo di 167 euro, poco meno di 14 euro al mese
  • fascia di reddito 28-50mila: 2 milioni di pensionati, aumento annuo di 308 euro, pari a 25 euro al mese
  • fascia tra i 50mila e i 55mila: 96mila pensionati, aumento annuo di 744 euro, circa 62 euro al mese
  • fascia tra i 55mila e i 70mila euro: aumento annuo di 495 euro, circa 41,25 al mese
  • fascia oltre i 75mila euro: aumento di 270 euro l’anno, pari a 22,5 euro al mese.