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Inchiesta Sanità in Puglia Nuove accuse a Tedesco

I bandi delle gare d’appalto per la fornitura di servizi e prodotti sanitari alle strutture sanitarie pubbliche pugliesi – secondo la Dda di Bari – sarebbero stati predisposti ‘su misurà dall’assessorato alla sanità per favorire imprenditori in grado di garantire un solido bacino di voti e appoggio elettorale all’assessore alla sanità della Regione Puglia Alberto Tedesco (Pd), dimessosi il 6 febbraio dopo aver appreso di essere indagato.
Per Tedesco – si è saputo oggi più nel dettaglio – verrebbero ipotizzati i reati di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, al voto di scambio, al falso e all’abuso d’ufficio, con l’aggravante di aver favorito un’associazione mafiosa. Questa aggravante è destinata però a cadere.

Secondo le indagini dei carabinieri, coordinate dal pm inquirente Desirè Digeronimo, Tedesco, funzionari del suo assessorato, i direttori generali di alcune Asl e alcuni imprenditori, avrebbero costituito una collaudata rete criminale finalizzata a far ottenere agli indagati tornaconti personali mediante l’utilizzo di fondi pubblici. Anche per questo motivo la Dda di Bari ha in corso da tempo accertamenti patrimoniali a carico di alcuni indagati. Gli accertamenti sono stati compiuti in Puglia e in Lombardia.

I consiglieri regionali pugliesi Roberto Ruocco e Nino Marmo (An-Pdl) sono stati convocati dal pm della procura antimafia di Bari, Desirè Digeronimo, per essere ascoltati in qualità di persone informate dei fatti. Ai due politici i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale hanno notificato stamani inviti a rendere dichiarazioni. Marmo e Ruocco sono infatti firmatari di diverse interrogazioni rivolte all’assessore Tedesco su alcuni dei fatti finiti poi nell’indagine della Dda.

Le interrogazioni riguardano l’affidamento di gare di appalto per la fornitura di prodotti e servizi sanitari a imprese predeterminate e ritenute vicine a Tedesco.

L’audizione – che si terrà il 13 febbraio prossimo, in procura – riguarda l’indagine sul presunto intreccio illecito tra affari e politica che la scorsa settimana ha portato alle dimissioni dell’assessore regionale alla salute, Alberto Tedesco. Questi è indagato per associazione per delinquere e corruzione con l’aggravante di aver favorito un’associazione di tipo mafioso. Nel registro degli indagati sono finiti i nomi di una quindicina di persone tra direttori generali delle Asl pugliesi, imprenditori e funzionari dell’assessorato.

La procura di Bari ha avviato un’indagine sulla fuga di notizie che ha rivelato l’iscrizione  nel registro degli indagati dell’assessore alla Sanità della  Regione Puglia, Alberto Tedesco (Pd), dimessosi il 6 febbraio  scorso, subito dopo aver saputo di essere indagato. Il fascicolo è stato avviato dal procuratore facente  funzioni, Emilio Marzano.
L’ipotesi di reato è di rivelazione  del segreto d’ufficio. Finora nel fascicolo sono finite le  notizie giornalistiche relative all’indagine in corso, a carico  dell’assessore Tedesco (sostituito subito dopo le dimissioni) di  direttori generali di alcune Asl pugliesi, di funzionari  dell’assessorato pugliese alla sanità e di imprenditori.