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Il PIS vale tre milioni e mezzo di euro sul Gargano. Per fare cosa?

I turisti che visitano la Cappella degli Scrovegni a Padova prima del tuffo di quindici minuti nel cielo stellato di Giotto possono pregustare l’immersione da sindrome di Stendhal nel museo multimediale. Quanto sarà costato dotare la cappella duecentesca di schermi al plasma, video e schede tecniche audio in più lingue? Di certo meno del Pis 15, Misura 6.2, azione C del Parco Nazionale del Gargano, che nell’ambito del Por Puglia 2000-2006 assorbe un finanziamento comunitario di un
importo pari a 3.533.333 euro. Le “azioni di promozione dell’accesso ed organizzazione dell’accoglienza” sono l’oggetto di un appalto, che è stato vinto nel luglio
2008 dalla multinazionale romana Engeneering. 3 milioni e cinquecentomila euro, una somma che potrebbe dare fiato all’economia garganca, sono stati affidati ad una azienda estranea al territorio del Parco per dei servizi faraonici, di cui molti amministratori sembrano ignorare non solo la reale utilità, ma finanche l’esistenza.
Ma osserviamo più nel dettaglio quali sono le infrastrutture informatiche del Sistema Informativo del Gargano. Il progetto consiste, anzitutto, nella messa a punto di una “prima accoglienza” nelle due “Porte del Gargano”, che nel disciplinare del bando di gara sono definite “una di mare e l’altra di terra, dette anche Hub ovvero stazioni di offerta turistica”. Alle stazioni dovrebbero interconnettersi due Centri Visita, uno alle Isole Tremiti e l’altro a Vieste, entrambi “particolarmente attrezzati, anche con attrezzature multimediali, che richiamano quelle più sofisticate e differenziate dei centri di informazione per eccellenza (gli Hub)”. Inoltre in ciascun paese del Parco Nazionale del Gargano (l7 Comuni) è prevista la realizzazione di un chiosco multimediale, che, come si precisa nel bando saranno attivate all’all’interno di strutture già esistenti, dove sarà possibile la consultazione di documenti digitalizzati, fare visite virtuali ed interattive del Gargano, nonché attingere notizie utili per la fruizione. Il Sistema Informativo comprende anche due musei virtuali: il primo a Rignano Garganico per la Grotta Paglicci, il secondo a San Marco in Lamis. Secondo quanto previsto dal progetto in entrambi i musei “sarà possibile accedere alle informazioni relative al sistema turistico garganico attraverso chioschi e le apparecchiature multimediali che richiamano quelle presenti negli hub”. Infine dovrebbe essere attuato un nuovo sistema di programmazione eventi e dell’offerta turistica. Se a Sannicandro Garganico presentato sei progetti in cabina di regia: uno di essi, del valore di 2 milioni di euro, concerne la realizzazione di un percorso che dal Parco arrivi attraverso un tratturello fino alla cava dove sono stati rinvenuti i reperti preistorici. “Credo che il nostro progetto sia in una buona posizione- evidenzia orgoglioso il sindaco- poiché mette in rete lavori diversi di ambientazione paesaggistica, preistorica e di recupero di siti sulla strada tra San Marco e Sannicandro”. Il museo virtuale, dunque, secondo il sindaco Lombardi, sarà un elemento di maggior prestigio per il Parco e l’ente, presieduto attualmente dall’avvocato Giandiego Gatta. Proprio il presidente dell’Ente Parco, in questi giorni impegnato per con la Bit a Milano, non conosce bene i margini dell’investimento multimediale finanziato con i Pis 15. Raggiunto telefonicamente riferisce che “si tratta di un progetto assai corposo, che non si può spiegare in due parole”. Eppure c’è chi, come il sindaco di Rodi Garganico, Carmine D’Anelli sembra scettico. “Noi un centro multimediale in Comune lo abbiamo già, e anche un punto turistico. Ho cose ben più importanti di cui occuparmi che i chioschetti informatici” riferendosi alle emergenze, causate dal mal tempo a Lido del Sole o all’approvazione del bilancio. A Rignano Garganico, invece, sono più fiduciosi: il progetto sulla carta appare allettante. “A Grotta Paglicci, i lavori della Engeneering sono cominciati il 16 febbraio scorso- spiega il sindaco di Rignano Garganico Gisolfi- siamo riusciti ad avere qui tutti e tre gli enti interessati: il Comune, la Regione e l’Ente Parco. Le aspettative sono tante: il museo virtuale potrebbe far visitare finalmente quella parte della Grotta che non è accessibile ai turisti. L’informatizzazione segue i lavori sulle infrastrutture che sono stati ultimati. Spero che il museo sia pronto entro giugno”. L’estate è anche il termine auspicato dal sindaco delle Isole Tremiti, Peppino Calabrese, che annuncia: “La costruzione del Centro multimediale nell’isola di San Domino è antecedente ai finanziamenti Pis. A breve l’azienda romana installerà le attrezzature informatiche, che noi integreremo con una mostra fotografica”. Un concept point, come lo chiama Calabrese, nel quale i turisti (200pervisita) potranno vivere un viaggio terrestre e subaqueo virtuale. “Non tutti sono sub e possono godere dei fondali delle nostre isole”. Nuotate in 3D, informazioni, discese immaginifiche nelle grotte dei primi graffiti. A spese della collettività. Varranno davvero 3 milioni e 500 mila euro?

Antonella Soccio
L’Attacco