Menu Chiudi

REGIONE/ PIANO CASA, C’E’ L’INTESA: PIU’ POTERI AI COMUNI. LA LEGGE IN AULA IL 26 LUGLIO

 Nuove regole per ampliare, demoli­re e ricostruire case in Puglia. Dopo cinque mesi di discussione la V com­missione del consiglio regionale ha approvato il nuovo Piano casa, che regolamenta la riqualificazione, la rigenerazione e il riutilizzo del pa­trimonio edilizio esistente. Il nuovo Piano sarà votato in aula nella sedu­ta fissata per il 26 e 28 luglio. Il testo ha già attenuto l’approvazione dei gruppi di maggioranza in commis­sione, con l’asten­sione dei consiglie­ri di opposizione.

Ci sono soltanto al­cuni dettagli che saranno discussi in aula.

Il nuovo Piano andrà a sostituire la vecchia legge del 2009. La propo­sta ha come primo firmatario il consi­gliere Pd Fabiano Amati. Al testo ori­ginario sono state apportate alcune modifiche da parte degli uffici dell’as­sessorato all’Urba­nistica guidato da Anna Grazia Maraschio. Durante l’iter dell’approva­zione non sono mancate tensioni fra l’assessora e il consigliere: ora è pace fatta e la palla passa al consi­glio. I gruppi di maggioranza, dal Pd alla lista Con Emiliano, esprimo­no soddisfazione per il passo avanti compiuto. Ma che cosa cambia ri­spetto al passato? Innanzitutto un ruolo determinante lo avranno i Co­muni. Spetta a ciascun consiglio co­munale individuare gli ambiti nei quali far valere le norme di amplia­mento, demolizione, e ricostruzio­ne previste dal Piano. Gli immobili devono sempre avere come destina­zione finale quella residenziale.

La delibera comunale ha valore di variante e non sarà più necessa­rio il passaggio in Regione, come in passato. Gli ambiti di applicazione devono essere individuati però esclusivamente all’interno delle zo­ne omogenee B e C, come previste dal proprio piano urbanistico, carat­terizzati da degrado o abbandono del patrimonio edilizio esistente. La nuova norma prevede la possibi­lità di ampliamento, demolizione e ricostruzione degli immobili che si trovano anche in aree agricole: una novità importante rispetto al passa­to. Restano invece invariate le per­centuali di modifiche sugli immobi­li. Gli interventi di ampliamento so­no previsti nella misura massima del 20 per cento, mentre in caso di demolizione e rico­struzione la misu­ra massima sale al 35 per cento e co­munque fino a un massimo di 200 metri cubi, nel ri­spetto delle norme di tutela paesaggi­stica del Pptr (Pia­no paesaggistico territoriale regionale).

Tutti gli inter­venti edilizi previ­sti non potranno derogare alla piani­ficazione paesaggi­stica del Pptr. In questo viene ripri­stinata la possibili­tà di modificare im­mobili anche in zone tutelate. È pre­visto, inoltre, che al fine di ottenere migliori condizioni di comfort abita­tivo degli alloggi, gli edifici a desti­nazione residenziale e mista resi­denziale possano essere ampliati, per una sola volta, nel limite del 20 per cento della volumetria comples­siva e comunque non oltre 300 me­tri cubi. Il Piano casa non può esse­re applicato agli edifici abusivi, an­che soltanto parzialmente, a quelli di valore storico, culturale e archi- tettonico, agli edifici in aree sotto­poste a vincolo paesaggistico, nelle oasi istituite con legge regionale per la protezione della fauna selvati­ca omeoterma, nelle zone umide d’importanza internazionale e ne­gli ambiti dichiarati ad alta pericolo­sità idraulica e geomorfologica.