Il caro prezzi e i contagi da Covid a luglio frenano l’arrivo di famiglie e giovani italiani in Puglia. Mentre il Barese e la Valle d’Itria sembrano non risentire degli effetti di pandemia e crisi energetica, nelle località balneari del Salento e del Gargano si stima un 15 per cento in meno di prenotazioni nelle strutture a prezzi più accessibili, invece, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Pesano non soltanto le tante disdette dei positivi al Covid ma anche i costi del soggiorno lievitati e al contempo una disponibilità finanziaria ridotta per le famiglie. A segnalare il caso è stato il presidente della sezione Turismo di Confìndustria Lecce, Giovanni Serafino: «Ci sono zone della Puglia che stanno lavorando bene, come il Barese e la Valle d’Itria, mentre si è registrato un calo nel Salento e sul Gargano, quindi in quelle zone che lavorano maggiormente con la clientela italiana sul turismo balneare. La situazione è migliore per chi lavora con il mercato internazionale».
LA PUGLIA DEL TURISMO A DUE VELOCITÀ. GLI EFFETTI DELLA CRISI HA COLPITO SOPRATTUTTO IL GARGANO CON PRENOTAZIONI DEL -15%. L’ASSESSORE LOPANE CONVOCA GLI OPERATORI
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