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UNIVERSITÀ BARI /TRECENTO STUDENTI NON IN REGOLA CON LE TASSE. STOP A ESAMI E LAUREE. OGGI PROTESTA DAVANTI ALL’ATENEO.

L’Università di Bari blocca a 300 studenti esami e lauree per il mancato pagamento delle tasse ed è protesta. Per oggi gli studenti hanno organizzato una manifestazione in piazza Cesare Battisti, nei pressi della sede storica dell’Università di Bari «Aldo Moro». Nei giorni scorsi alcuni studenti avevano segnalato, non senza polemiche, il blocco nel sistema di prenotazione degli esami causato proprio dai mancati pagamenti delle tasse. Una decisione, quella dell’Ateneo barese, che ha subito fatto scattare l’allarme tra le rappresentanze studentesche.I membri di Link hanno subito chiesto maggiori chiarimenti agli uffici centrali. Dopo un primo nulla di fatto, i ragazzi della sinistra universitaria hanno così deciso di protestare davanti agli spazi di piazza Cesare Battisti. Lo faranno stamattina. «Il grave disagio del blocco carriere non è ancora stato risolto dall’Università degli Studi di Bari che nei giorni passati sui giornali ha attaccato la comunità studentesca chiamando gli studenti morosi “evasori” – dicono in un documento i rappresentanti di Link – Scendiamo in piazza per chiedere una risposta netta, reale e decisa da parte dell’Università che deve assumersi le sue responsabilità, riconoscendo la grave lesione del diritto allo studio a danno di tanti studenti e studentesse».

Il coordinatore di Link, Gegè Cifinelli spiega i motivi della mobilitazione. Dice: «Abbiamo elaborato una piattaforma per provare ad agevolare gli studenti e le studentesse coinvolti in questa situazione. Chiediamo la sospensione del blocco delle carriere Esse3 fino alla fine di quest’anno accademico e una maggiore fluidità nell’accesso al sistema di rateizzazione del debito». Poi lo studente eletto in seno al Consiglio di amministrazione dell’Agenzia regionale per il diritto allo studio conclude: «Continuiamo a credere e a lottare per un’università che sia un luogo realmente inclusivo e accessibile, che dia la possibilità di sostenere esami anche a chi è in ritardo con i pagamenti». Un dibattito su cui , però, il rettore dell’ateneo barese, Stefano Bronzini, non fa sconti. «Abbiamo una no-tax area a 25 mila euro, chiunque sia stato raggiunto da questo provvedimento non vi rientra – spiega – Non posso che definire evasore chi nonostante i grandi sforzi della nostra amministrazione per venire incontro alle esigenze degli studenti, pensa di potersi esonerare da solo. O ancora, decide autonomamente le scadenze». Il rettore, infatti, ricorda come nel corso del suo mandato siano state introdotte diverse agevolazioni per permettere agli studenti di poter continuare il percorso di formazione. «È stata diminuita la contribuzione per chi voleva rientrare in aula dopo un lungo periodo di congelamento degli studi, poi abbiamo introdotto misure speciali per i corsi a bassa frequenza», aggiunge il rettore. Bronzini spiega poi: «Ci siamo trovati a dover affrontare la questione con i revisori dei conti. La legge prevede che ogni ateneo debba riscuotere le tasse secondo il proprio calendario ed in maniera inderogabile. Dal 2017 questo non è accaduto più, noi abbiamo dovuto tornare a far rispettare questa norma. Al contrario ne pagheremmo il conto come istituzione». Infine Bronzini apre al dialogo: «Nei prossimi mesi comunque proveremo a modificare queste scadenze, immaginando che i conti siano chiusi alla fine dell’anno accademico – spiega – anche in questo caso però non ci troviamo davanti ad una situazione semplice. Dobbiamo sempre guardarci dai furbetti». Così conclude: «A me dispiace allontanare chiunque, però non mi sento di dire che noi lediamo il diritto allo studio».