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“GARGANO TRA I PIÙ SCELTI MA NON C’È IL DINAMISMO DEI GIOVANI”. SUL PROMONTORIO È TEMPO DI BILANCI

Questa che sta per terminare è la settimana clou delle vacanze estive. Pienone ovunque sul Gargano con il ritorno anche degli stranieri. Siamo andati a Baia Calenella (Vico del Gargano) per ascoltare le voci di chi gestisce lo storico villaggio ubicato nella Piana di Calenella. “Tutto sommato l’estate 2022 – afferma Fabio Bezzi non è stata negativa. Stiamo lavorando da maggio nonostante le previsioni della vigilia non erano delle migliori. La pandemia non è ancora passata, il covid ci ha danneggiato anche quest’anno con la disdetta di 21 famiglie. Grazie a Dio siamo riusciti a recuperare rapidamente ed eccoci ad affrontare questa seconda parte di stagione con l’ottimismo di poter ospitare turisti anche a settembre e ottobre. Certo, non è stata una annata buona per i consumi. I nostri clienti ci confidano le proprie difficoltà dovute all’aumento dei costi di quasi tutte le materie, ad iniziate dalle bollette energetiche ai carburanti”. 

“L’indotto – aggiunge Enzo Azzarone –  ha sofferto tanto perché la gente ha meno soldi in tasca e senza bonus vacanza come lo scorso anno, ha dovuto limitare e non di poco le spese extra ad iniziare da pranzi e cene nei ristoranti”.

Con l’imprenditore delle vacanze Stefano Bezzi abbiamo evidenziato potenzialità e criticità del turismo garganico. “Il Gargano sta già bene così, la gente continua a sceglierlo per le ferie estive. Quello che non vedo è il dinamismo da parte dei giovani, la mancata nascita di nuove attività, lo sviluppo di nuove iniziative di impresa. Esattamente quello che oggi avviene in Romagna non si mette in pratica in Gargano dove si potrebbe fare davvero tanto. Ma devono essere anche le istituzioni preposte ad incentivare la voglia di fare impresa. Per esempio osservo il dinamismo dell’Università di Foggia, ma solo in alcuni ambiti. Mi chiedo perché l’Università non è presente qui sul Gargano? Perché non si organizza un bel campus in Foresta Umbra per migliorare il livello formativo. Devono essere le istituzioni locali ad incentivare e far capire ai giovani che qui si può fare impresa”.

saverio serlenga