Menu Chiudi

VACANZE – IN PUGLIA, FINE ESTATE TIEPIDA: CALI DI PRESENZE FINO AL 20%

Il trend di maggio e giugno aveva fatto sperare nel sold out. Gli albergatori: lasciati soli, nessuna strategia. —–

L’abbrivio di maggio e giugno ha creato aspettative andate deluse: gli operatori turistici pugliesi che immaginavano il sold out pressoché generalizzato in alta stagione, prendono atto di avere sbagliato previsioni. Il bilancio di luglio e della prima metà di agosto non è soddisfacente. Almeno non per tutti. E sul mese prossimo si addensano le nubi di un autunno difficile per i conti di famiglie e imprese, annunciato anche dal governo. Prospettive che non incoraggiano chi aveva programmato le vacanze nel dolce clima settembrino pugliese.

«Ci sono fenomeni apparentemente inspiegabili, come un Salento che decresce, strutture ricettive di livello medio che soffrono, la movida violenta, ma a ben guardare la spiegazione sta nella mancanza di una strategia», osserva il presidente di Federalberghi Puglia, Francesco Caizzi. «Siamo un treno che procede senza locomotiva – incalza Caizzi – e senza una direzione prestabilita. I risultati che stiamo ottenendo, nel bene e nel male, sono frutto degli sforzi fatti da noi imprenditori. Non è andata male, ma per alcuni settori poteva andare meglio se qualcuno avesse pensato a come combattere l’abusivismo dilagante o avesse esaminato i fenomeni che hanno frenato i flussi turistici verso la Puglia, trovando delle soluzioni».

La tesi di Federalberghi, ma anche di altri operatori dell’ospitalità, è che potevano essere adottate per tempo contromisure efficaci, ad esempio contro il caro carburante, considerato tra fattori più penalizzanti per chi preferisce viaggiare in auto, specie sulle lunghe distanze. «Se ci fosse stato un osservatorio regionale qualcuno si sarebbe accorto del problema – punge a tal proposito Caizzi – e avrebbe, magari, fatto un accordo con Trenitalia per delle promozioni mirate a incentivare gli spostamenti in treno verso la nostra destinazione. È mancata una visione d’insieme che comprendesse anche l’adeguamento dei Pronto soccorso degli ospedali o il blocco dei cantieri che sulla Statale 16 sono rimasti aperti fino a metà giugno. Infine, non c’è stato il partenariato».

Il presidente nazionale del Sib (Sindacato italiano balneari), Antonio Capacchione, tira le somme della stagione estiva che volge al termine: «La Puglia e il Mezzogiorno, più in generale, sono stati penalizzati dalla mancanza di iniziative contro il caro carburanti che ha indotto molti turisti, soprattutto stranieri, a fermarsi in Veneto, in Liguria, in Friuli Venezia Giulia o sulla riviera Romagnola. Dopo i mesi di maggio e giugno piuttosto incoraggianti, luglio e agosto hanno deluso in termini di presenze. Dove sono i turisti tedeschi che vediamo in questo periodo sul Gargano? Quando hanno fatto il pieno di carburante in Italia si sono resi conto di quanto sarebbe costato il viaggio fino in Puglia e vi hanno rinunciato. Ricordo che a luglio il prezzo della benzina era arrivato a oltre due euro. Ma non ho visto nessuno preoccuparsi di dare una mano al tanto lontano Mezzogiorno con una politica di incentivi per il turismo».

corrieremezzogiorno