Altre novità per lo scalo aeroportuale foggiano. C’è anche il Gino Lisa di Foggia nel nuovo Piano nazionale degli aeroporti da qui al 2035, che andrà a sostituire quello attuale.
A fine luglio scorso l’Enac – Ente nazionale per l’aviazione civile – ha depositato presso il ministero della Transizione Ecologica il Rapporto Preliminare del Piano nazionale aeroporti per l’avvio della procedura di Via finalizzata a verificare l’impatto sull’ambiente del nuovo strumento chiamato a disciplinare il settore aeroportuale nazionale.
Secondo le indiscrezioni raccolte dal Corriere della Sera il piano disegna tredici reti aeroportuali, quattordici scali di «particolare rilevanza strategica», altri ventisei di «interesse nazionale», tre hub per i voli intercontinentali.
Le reti immaginate dal piano corrispondono a tredici aree del Paese, e il Gino Lisa sarebbe compreso nella rete pugliese, con Bari, Brindisi e Taranto. Il piano non è ancora definitivo, ed è soggetto a modifiche. Una cosa sembra però certa: non sono previsti nuovi scali e quelli esistenti dovranno ridurre l’impatto ambientale.
Nulla da festeggiare – al momento – per l’aeroporto foggiano. Per il Gino Lisa non è previsto un
futuro da protagonista, ma da “riserva”. Le reti territoriali avranno uno scalo di riferimento (per la rete pugliese sarà il Wojtyla di Bari) mentre gli altri serviranno come «riserva»: quando – e se
sarà saturo l’aeroporto principale il traffico aggiuntivo verrebbe scaricato sulle altre strutture.
Lo ha confermato alla stampa il presidente dell’Enac Pierluigi Di Palma: «Nel momento in cui alcuni aeroporti avranno difficoltà ad accogliere ulteriori collegamenti perché sono pieni allora si guarderà agli altri impianti». L’aeroporto di Bari è nell’elenco dei tredici scali nazionali con-siderati strategici, insieme a Torino, Milano Malpensa, Orio al Serio, Venezia, Bologna, Firenze, Ancona, Roma Fiumicino, Napoli, Lamezia Terme, Catania, Palermo e Cagliari.
Nel capitolo voli intercontinentali il documento indica Roma Fiumicino, e Milano Malpensa quali hub nazionali istituzionali; Venezia quale hub vocazionale, e Catania quale hub geografico per il Mediterraneo.
Per l’aeroporto di Foggia fare la riserva del Wojtyla non è proprio “il giusto riconoscimento” di cui qualcuno ha parlato in campagna elettorale. È vero che il Piano scongiura la chiusura dell’aeroporto daunio, ma “valorizzazione della vocazione dei singoli aeroporti” è un’altra cosa.
edicoladelsud