Sono 24 le condanne, per un totale di oltre due secoli di carcere, inflitte in appello nel processo «Decima azione» che prende il nome dal blitz del novembre 2018 quando vennero arrestati 29 tra capimafia e affiliati ai sodalizi criminali foggiani.
Gli imputati sono accusati di associazione mafiosa, estorsioni e detenzioni illegali di armi. Le condanne partono da un minimo di 20 mesi fino a un massimo di 20 anni. Tra gli imputati spiccano i nomi dei due storici capi clan: Rocco Moretti condannato a 10 anni e otto mesi si reclusione; Roberto Sinesi a 9 anni; 8 anni per Vito Bruno Lanza, altro nome storico della malavita foggiana; 9 anni e 9 mesi per Ciro Francavilla e 12 anni per suo fratello Giuseppe.
Sconto di pena rilevante per il collaboratore di giustizia Patrizio Villani da dieci anni in primo grado a 4 anni e mezzo in appello. Unica assoluzione per Cosimo Damiano Sinesi, nipote del capomafia Roberto, che in primo grado era stato condannato a 10 anni. Erano 29 le richieste di rinvio a giudizio: 25 scelsero il rito abbreviato, altri 4 il rito ordinario.