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CGIL, ammortizzatori sociali: in Capitanata 3.532 in Cig o mobilità

Anche nella nostra provincia la situazione di crisi si allarga ad una platea sempre maggiore di aziende e di lavoratori.

 

Con gli interventi dei segretari provinciali CGIL Mara De Felici e Salvatore Castrignano, e della segretaria regionale della CGIL Puglia, Francesca Abbrescia, si è svolta presso la sala "Michele Magno" della Camera del Lavoro di Foggia una riunione seminariale sulla situazione di grave crisi produttiva in atto e sugli strumenti sin qui attivati dal Governo. All’incontro hanno partecipato i Segretari delle categorie e i coordinatori comunali della CGIL. Di seguito una sintesi degli interventi. Mara De Felici "Al colpevole ritardo con cui il governo si è mosso rispetto alla grave situazione di crisi, è necessario rispondere con un impegno immediato ed efficace da parte di tutti gli attori locali coinvolti: istituzioni, parti datoriali e intero sistema produttivo. Vanno definite al più presto le modalità di erogazione delle risorse e soprattutto va data una risposta al vasto mondo del precariato che soffre in modo particolare della situazione attuale. La CGIL di Capitanata seguirà l’evolversi della situazione con un coordinamento che assicurerà alle strutture e ai lavoratori interessati la necessaria informazione e tutela vertenziale". Salvatore Castrignano "Rispetto al monitoraggio effettuato due mesi fa, il quadro della precarietà occupazionale fa registrare in Capitanata un ulteriore aumento di 414 lavoratori distribuiti in 17 aziende che hanno attivato nuove procedure di cassa integrazione o di licenziamento. I settori più colpiti sono il metalmeccanico e le costruzioni, ma irrompono nella crisi anche aziende con produzioni e impianti innovativi e fortemente impegnate in processi di investimento. Questo ci impone di non fermarci solo a lenire le ferite ma di traguardare il tunnel del 2009 costruendo da ora le condizioni strutturali per una solida ripartenza produttiva. Il nostro impegno deve essere finalizzato inoltre a non perdere altre attività produttive e posti di lavoro. Perciò chiediamo alle associazioni di impresa del territorio l’apertura immediata di un confronto, per orientare ogni decisione e le stesse risorse disponibli per gli ammortizzatori sociali a sostenere il reddito dei lavoratori mantenendo in vita le aziende, attivando, se necessario, contratti di solidarietà e cassa integrazione. Infine, oggi più che mai è necessaria la massima responsabilità da parte dei rappresentanti delle Istituzioni. Sono deleteri campanilismi e particolarismi nei processi di sviluppo attivati. Vanno sostenuti e cantierizzati subito i progetti che rafforzano il sistema produttivo dell’intero territorio provinciale e bisogna utilizzare in tal senso la pianificazione strategica di area vasta, la programmazione urbanistica, la attivazione dei distretti produttivi". Francesca Abbrescia "La crisi ha messo ancor più in luce la necessità di riformare la normativa nazionale che tutela il reddito dei lavoratori. Vi sono milioni di lavoratori precari oggi esclusi (rapporti a termine, collaboratori a progetto, lavoratori interinali, ecc.), ai quali bisogna consentire di usufruire degli ammortizzatori sociali se la loro occupazione viene meno. Dei 9 miliardi messi a disposizione dal Governo per sostenere il reddito dei lavoratori delle aziende in crisi, 420 milioni toccheranno alla Regione Puglia per gli anni 2009 e 2010. Registriamo ritardi e sottovalutazioni dell’entità della crisi da parte del Governo. E’ sintomatico il fatto che la somma resa effettivamente disponibile finora per la nostra Regione è pari a soli 10 milioni di euro, meno del 25% di quella utilizzata lo scorso anno per le proroghe delle indennità di mobilità. Ma nei prossimi giorni il Governo si è impegnato ad accreditare somme più cospicue, che dovrebbero consentire di far fronte alla gran parte delle problematiche aperte. Vi sono aspetti ancora da definire, ad esempio: – la suddivisione delle risorse tra cigs, contratti di solidarietà, cig ordinaria, indennità di mobilità, trattamenti di disoccupazione, formazione; – i requisiti minimi lavorativi e contributivi, in deroga a quelli previsti dalla legislazione nazionale, richiesti a carico dei lavoratori beneficiari; – la durata e l’ammontare dei benefici economici in favore dei singoli lavoratori; – le modalità delle erogazioni. In questo quadro ancora in costruzione, abbiamo siglato una prima intesa con la Regione Puglia il 17 marzo, per consentire una proroga di 4 mesi di integrazione al reddito ai lavoratori già sospesi o con oraraio di lavoro ridotto in conseguenza della crisi. A tal proposito è necessario che entro il prossimo 30 aprile siano ufficializzati presso le Province i relativi accordi sottoscritti tra aziende interessate e sindacato. Altri confronti con la Regione sono previsti nei prossimi giorni per definire e completare il quadro degli interventi sulla base dell’assetto legale che sarà concordato tra Governo e Regioni".