«Si conta di dare il via ai lavori all’inizio del 2019 e completare l’opera entro tre anni»: è quanto si stabilì nel maggio 2018, in una riunione tenuta presso la sede Anas di Foggia, convocata per discutere dell’ammodernamento della Strada Statale 89. Seduti allora al tavolo i vertici di Anas e le istituzionali locali. Se si fosse rispettato quell’impegno, non saremmo costretti a tornare sull’argomento di messa in sicurezza dell’arteria che ha mietuto vittime, comprendente il delicato tratto tra l’aeroporto di Amendola e Manfredonia antistante la basilica di San Leonardo frequentata da fedeli e turisti. In quella occasione si tenne a precisare che «si tratta di lavori che erano già inseriti nell’elenco delle priorità da realizzare in Puglia ma che per ima serie di circostanze non erano state cantierizzate: ora abbiamo recuperato tempo e risorse e possiamo affrontare con maggiore concretezza il problema della messa in sicurezza delle SS 89».
I tre anni sono abbondantemente passati, altri incidenti si sono verificati su quella strada che immette sul Gargano, e i lavori non si vedono all’orizzonte. Però sono continuate le promesse. Nel maggio scorso veniva nominato l’ingegnere Vincenzo Marzi commissario straordinario con poteri speciali «per accelerare la realizzazione degli interventi sulla SS 89» si disse. Ma II 2022 sta per esaurirsi e di quelle opere manco l’ombra. «A che gioco giochiamo» si va domandando la gente inviperita. Non sono valsi proteste, appelli e interrogazioni in Parlamento. Si è andati avanti con promesse, tutte disattese.
A riprendere le fila di un discorso logoro e impietoso, il consigliere comunale di «Molo 21» Gaetano Prencipe, che ha rivolto una interrogazione al sindaco di Manfredonia
Gianni Rotice, per «conoscere se e quali iniziative l’Amministrazione comunale abbia intrapreso o intenda intraprendere perché l’Anas inizi al più presto i lavori per la messa in sicurezza della SS 89 nel tratto tra Amendola e Manfredonia». Nel riassumere la vicenda Prencipe ricorda che «per i lavori è previsto un finanziamento complessivo di circa 68 milioni di euro stanziati dal competente Ministero e dal Patto per il Sud, per interventi che prevedono, tra l’altro, la realizzazione di uno spartitraffico continuo, l’allargamento della sede stradale, un nuovo ponte sul Candelaro, un innesto stradale nei pressi dell’abbazia di San Leonardo per l’inversione di marcia per chi proviene da Manfredonia ed oggi è costretto a raggiungere lo svincolo per San Giovanni Rotondo per
svoltare e tornare indietro, nonché un tunnel pedonale per consentire l’attraversamento a quanti parcheggiano di fronte all’abbazia».
La complessità delle opere da realizzare, dicono chiaramente quali siano lo stato attuale di quella arteria e i pericoli incombenti per chi vi transita. «Occorre – sollecita Prencipe – che l’amministrazione comunale, come già avvenuto in passato, eserciti le giuste pressioni per fare in modo che si arrivi finalmente alla cantierizzazione e all’inizio dei lavori».
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